NASCE COMITATO “SALV” CONTRO CHIUSURA DEI TRIBUNALI
Nasce a Sulmona il Comitato contro la chiusura dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, denominato Salv dalle iniziali delle città interessate (SALVare i tribunali abruzzesi).L’iniziativa parte da Sulmona per coinvolgere le altre tre città abruzzesi che hanno lo stesso problema. Il Comitato nasce dalla trasformazione di un gruppo di lavoro sullo stesso tema. Vi aderiscono i cittadini che ritengono “fondamentale l’esigenza di migliorare l’efficienza del servizio giustizia e considerano estremamente necessario evitare la chiusura del Tribunale per non accelerare il declino della città; ne risentirebbe gravemente anche l’economia del territorio del Centro Abruzzo”. Il comitato ricorda che con la riforma della geografia giudiziaria del 2012 sono stati aboliti 30 tribunali non provinciali rendendo più difficile l’accesso al servizio giustizia nei territori che hanno visto soppressi i tribunali e causando non pochi problemi di funzionalità e di efficienza nei tribunali accorpanti, mentre i quattro tribunali abruzzesi di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto hanno ottenuto la proroga per gli eventi sismici che hanno reso inagibili i tribunali dell’Aquila e di Chieti. “E’ paradossale che si voglia sopprimere un tribunale come quello di Sulmona che, attraverso una riorganizzazione del lavoro fatta negli anni scorsi, ha ottenuto livelli di efficienza tali da portarlo al 5° posto (il primo nel centro sud) sui 140 tribunali italiani nella graduatoria dell’efficienza complessiva dei tribunali elaborata dal Ministero della Giustizia; così come è paradossale che siano soppressi tribunali come quello di Avezzano, che è risultato il primo in Italia per percentuale di abbattimento degli arretrato, o come quelli di Lanciano e Vasto che hanno ottenuto risultati altrettanto importanti – sottolinea il comitato –Quello che veramente dovrebbe interessare non è la maggiore o minore dimensione del tribunale, ma la maggiore o minore efficienza del servizio giustizia e il tribunale di Sulmona, come altri tribunali sub provinciali abruzzesi hanno dimostrato con i fatti di aver raggiunto livelli di efficienza che sarebbe dannoso cancellare. Non solo, ma il Ministero della Giustizia ha autorizzato il Tribunale di Sulmona a fare una sperimentazione per una ulteriore possibilità di miglioramento dell’efficienza e di riduzione della durata dei processi, basata sull’elaborazione del progetto “Capograssi”. La Regione ha sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede una Cabina di Regia e un Comitato di Coordinamento Scientifico e Organizzativo.Il protocollo stabilisce la possibilità di modifiche e integrazioni, un finanziamento di 400.000 euro e la scadenza al 31 dicembre del 2023″. I primi obiettivi del Comitato sono quelli di chiedere, in cooperazione con tutte le associazioni interessate, l’avvio urgente della sperimentazione e auspica l’adesione degli altri tribunali abruzzesi a rischio di chiusura.L’avvio della sperimentazione con l’adesione degli altri tre tribunali darebbe all’iniziativa parlamentare, che vede l’intesa di tutti i partiti per un disegno di legge presentato in Commissione Giustizia, un elemento forte finalizzato a giustificare la richiesta della proroga. Infatti, sarebbe assurdo che il Ministero e, quindi il Governo, dopo aver autorizzato la sperimentazione decida di chiudere i quattro tribunali abruzzesi senza attendere la fine della sperimentazione e la valutazione dei suoi risultati”. “Questa è la sfida che si ha davanti: dimostrare che l’efficienza è possibile e questo a vantaggio dei cittadini che altrimenti subirebbero le chiusure dei tribunali, ma anche per dare esempi di pratiche utili al miglioramento della qualità dei servizi giudiziari italiani e alla riduzione della durata dei processi.E’ quanto ci chiede l’Europa ed è quanto prevede il Pnrr presentato dal Governo alla Commissione europea” conclude il comitato.
-RICORDATI CHE DEVI MORIRE- Sarebbe in un film di Troisi.
La vergogna vera di queste iniziative è che sembrano la ripetizione storica ,per fenoneno, dei GIANNIZZERI che, stando bene loro, si opposero ed inpedirono un ammodernamento
tecnico scientifico dell’allora Impero Ottomano, con la conseguenza però che smarrí il passo con i tempi si sfaldo’ e cadde per debolezza.
Nella stessa arretratezza vorrebbero mantenere L’Italia.