PENSIONATO DI ORIGINI ABRUZZESI ASSASSINATO A NOVARA

Aveva origini abruzzesi il pensionato ucciso questa mattina, nella sua abitazione a Novara. Messa alle strette dagli inquirenti, alla fine la collaboratrice domestica ha confessato. È stata lei ad uccidere a coltellate Antonio Amicucci, il pensionato di 68 anni. Stando ad una prima ricostruzione del delitto, a dare l’allarme sono stati i vicini di casa di Amicucci dopo aver sentito urla provenire dal suo appartamento, verso le 11.30. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, entrati in casa insieme ai carabinieri e al 118. I soccorritori purtroppo non hanno potuto fare niente per salvare Amicucci. Accanto al cadavere, trovato in cucina, un lungo coltello: sarebbe quella l’arma del delitto, usata per colpire più volte il pensionato. In casa c’era anche il cane di un conoscente, un pastore maremmano di 60 chili, che è stato preso in consegna dall’Enpa. Amicucci viveva da solo. Dopo l’omicidio, i carabinieri hanno interrogato a lungo la collaboratrice domestica, che alla fine ha confessato. La donna ha ammesso di aver colpito Amicucci con un coltello da cucina e poi di essere fuggita via, in preda allo shock. Sposata e madre di tre figli, residente nello stesso quartiere, la donna lavorava da almeno tre anni nella casa di Amicucci. Ancora da chiarire però il movente del gesto delittuoso.