MONTE GENZANA, DI CROCE: CHIEDIAMO A REGIONE UNA RIFLESSIONE SU TETTO ECONOMICO DELLE RISERVE

“Tante volte abbiamo chiesto, in diverse sedi, ed in diverse occasioni, in maniera piu’ o meno formale o ufficiosa, di rivedere i criteri di ripartizione dei fondi regionali, anche sulla base di evidenze scientifiche che attestano quali debbano essere i criteri da tenere in considerazione per assegnare i fondi alle riserve. Adesso noi chiederemo di nuovo alla regione Abruzzo un momento di riflessione intanto sul tetto da destinare a questo tema”. Va dritto al punto, usando allo stesso tempo concretezza, chiarezza ma anche eleganza nell’esposizione del suo punto di vista Antonio Di Croce, direttore della Riserva del Monte Genzana-Alto Gizio, che soltanto lo scorso week-end ha festeggiato con una tre giorni molto partecipata, il venticinquennale di quella che ormai è un istituzione naturistica della Valle Peligna ma anche di tutto il centro Abruzzo. Di Croce, forte di essere il direttore di una riserva solida, ben struttura, dal passato prestigioso e dalle prospettive future molto interessanti, sembra voler rappresentare con la sua voce autorevole un qualcosa che coinvolge tutte le riserve abruzzesi, e non solo. “La regione ogni anno stanzia un fondo destinato che serve a finanziare tutto il sistema delle riserve regionali-ha spiegato Antonio Di Croce-. Una quota che viene ‘spalmata’ fra 27 riserve ed un parco regionale. Una cifra, 1 milione e quattrocentomila euro, quella stanziata per quest’anno, che e’ comunque insufficiente perche’ siamo talmente tanti che avremmo bisogno di maggiori di risorse, e quindi il tetto in questo senso sarebbe da rivedere. In piu’ c’è una sperequazione rispetto al fatto che i criteri di assegnazione dei fondi sono fermi perlomeno al 2007, dunque non sono piu’ attuali, e quindi restituiscono una fotografia che non è aderente ai reali fabbisogni di una riserva come la nostra che è la piu’ grande d’Abruzzo e che prende di meno rispetto ad altre che sono molto piu’ piccole, con uno squilibrio evidente. Questa quindi è una cosa che ci teniamo a ribadire in ogni sede ed in ogni maniera”. Tornando alle celebrazioni per i 25 anni della Riserva Monte Genzana-Alto Gizio, e’un bilancio molto soddisfacente quello che fa lo stesso direttore. “Da un certo punto di vista non poteva andare meglio-ha evidenziato Antonio Di Croce-. E’andato tutto liscio e c’è stata comunque una grossa partecipazione. E’ stato un momento formale, sia di bilancio, che di confronto ma anche di festa, quindi va bene così. La cosa che mi ha colpito di piu’ è che nonostante quello scorso fosse un periodo un po’ particolare perche’c’era il ponte di mezzo, e quindi un fine settimana comodo per organizzare quanto si è svolto a Pettorano sul Gizio, dall’altra e’ stato anche un fine settimane in cui tante persone si erano organizzare per stare fuori casa con i familiari. Temevo anche che la partecipazione potesse essere condizionata da questo, e quindi il convegno di sabato poteva vedere qualche defezione. Alcune persone che volevano venire mi hanno comunicato che sarebbero volute esserci ma si erano già organizzate per altre cose private, pero’ la partecipazione è stata molto ampia e comunque conforme alle regole che stiamo vivendo”. L’intervento Di Antonio Di Croce durante proprio il convegno di sabato scorso si è incentrato su alcuni temi molto centrali su presente e futuro della riserva che lui guida. “Il mio intervento è stato caratterizzato da un messaggio in particolare che ho voluto dare sia per chi ci conosce già, sia per chi ci conosce meno-ha raccontato Di Croce-. La mia aspettativa era, a 25 anni dalla riserva, capire chi siamo, raccontando e guardando un po’ al passato, vederci oggi allo specchio, e capire cosa possiamo fare e dove vogliamo andare, con delle prospettive che sono già sul tavolo. Abbiamo una serie di prospettive, alcune di esse già realizzate, altre sono in fieri, e altre verranno. Sono comunque tanta roba”. Antonio Di Croce ha ribadito come insieme all’assessore di Pettorano sul Gizio, Simona Schiappa, vi sia la volontà di istituire il servizio di sorveglianza con un corpo di ispettori comunali ambientali che siano dedicati alla sorveglianza del territorio. “Questo sarebbe un tassello in piu’ che si aggiunge che non è semplicemente un risultato progettuale-ha spiegato Di Croce-. Sarebbe un qualcosa che rimarrebbe poi ad libitum, come un cambiamento che una volta che instauri rimane tale ed è un cambiamento importante. Sarebbe un’iniziativa in piu’ che adesso manca e che pero’ lascerebbe il segno nel medio-lungo termine”. Nel frattempo la Riserva del Monte Genzana-Alto Gizio vive nel giorno dopo giorno fra le sue mille attivita’ quotidiane, fra cui “una collaborazione con il Parco della Maiella per le catture che stiamo procedendo a fare da noi, e dunque mi aspetto che riusciamo ad andare in fondo e quindi a catturare almeno un orso, cosa che stiamo allestendo in questo periodo” ha concluso Di Croce.