BOLLETTE NON PAGATE E PIGNORAMENTI, BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA NEL CONSORZIO DI BONIFICA

Ancora guai in vista per il Consorzio di Bonifica. Questa volta, però, l’inchiesta avviata dalla guardia di finanza dopo l’azione di pignoramento invocata dall’Enel per bollette non pagate, riguarda le annualità 2020 e 2021, e quindi il periodo della gestione commissariale. Mentre un altro filone, relativo agli anni precedenti, riguarderebbe l’acquisto di telefonini e carte telefoniche. Il blitz dei finanzieri nei locali della sede del Consorzio di Bonifica, è stato portato a termine giovedì scorso ed è stati utile alle fiamme gialle per acquisire una corposa documentazione  contabile relativa, principalmente, alle bollette dell’energia elettrica non pagate che avrebbero indotto l’Enel a pignorare conti e beni del Consorzio di Bonifica. Un intero faldone di carte, fatture e documenti che saranno ora passati al setaccio dai finanzieri per i dovuti accertamenti e per verificare la regolarità di tutte le procedure adottate durante la gestione commissariale. L’indagine della Guardia di Finanza è tesa a capire i motivi che avrebbero spinto i responsabili del Consorzio a non pagare le bollette della luce, indirizzando le poche risorse economiche a disposizione dell’ente, verso altri settori. Se, insomma, le scelte fatte durante la gestione commissariale siano state mirate al risanamento dell’ente così come indica la mission con cui la Regione Abruzzo, e in particolare l’assessore Emanuele Imprudente, hanno messo nelle mani dei commissari le sorti dei Consorzi di Bonifica abruzzesi, tutti alle prese con pesanti buchi da risanare. O se, invece, si sia trattato di un ulteriore fallimento da parte dei commissari.