IL RICORDO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERATA MUSICALE TANTURRI
Dopo la fondazione e per 68 anni senza interruzione, se non quella dovuta al Covid, l’associazione ha raggiunto livelli inimmaginabili per una città di provincia, radicandosi nel nostro comprensorio. Di questo, Antonio Tanturri è stato l’artefice e con orgoglio lo manifestava. È riuscito negli 8 anni di presidenza a creare una completa integrazione dei vari organi dell’associazione con il rispetto di tutte le normative ma soprattutto con la sua immensa cultura musicale.
Tutte le scelte artistiche erano frutto di un costante confronto fatto di gentilezza e di rispetto dei ruoli, rivelatesi sempre vincenti. Aveva un amore che non nascondeva per Richard Wagner, tant’è si recò al Festival di Bayreuth in Germania per assistere alle sue opere; Tristano e Isotta, Tannhäuser, Lohengrin di cui sapeva a memoria ogni sfumatura, tedesco compreso.
La sua scomparsa è una grande perdita ma deve essere un forte stimolo per noi a seguire il suo esempio per dare sempre maggior prestigio all’Associazione. La sua affabilità nei rapporti con gli artisti, con il pubblico e con le istituzioni, ha contribuito ad una notevole crescita delle attività e del pubblico che oramai copre l’Abruzzo intero e anche parte della nazione.
Con la stessa passione ha guidato dal 1998 fino al 2008 il “Concorso Internazionale di Pianoforte Città di Sulmona – Premio Rodolfo Caporali”, laureando numerosi giovani pianisti che oggi si sono affermati in tutto il mondo: uno tra questi Roberto Prosseda.
Ora tutti i soci fondatori si sono ritrovati e sicuramente parleranno della sera del 4 marzo del 1953 quando si sono riuniti nel salone dell’Albergo Traffico e nel verbale scrissero:
“…aderendo al vivo desiderio dei cittadini sulmonesi numerosi amatori di musica si sono riuniti per dar vita ad una associazione musicale…”.
I sulmonesi vi sono grati per quanto avete fatto per la loro città.
Gaetano Di Bacco – direttore artistico Camerata Musicale Sulmonese
A me piacere ricordarlo come “Picchio”, questo era il suo nome da scuot, da rover.
Lo ricordo quando organizzava, per noi più piccoli, la caccia al tesoro nelle campagne dalle parti di Fonte d’Amore.