ELEZIONI PER 72 COMUNI ABRUZZESI, AL SEGGIO CON MASCHERINA MA SENZA GREEN PASS
Con Sulmona altri 71 comuni abruzzesi su 305 sono chiamati al voto domani, domenica 3 ottobre e lunedi 4, per l’elezione dei sindaci e il rinnovo dei Consigli comunali. Cinque di essi hanno una popolazione superiore ai 15.000 abitanti e sono Sulmona, Vasto, Francavilla al Mare e Lanciano e Roseto degli Abruzzi. In questi Comuni si potrebbe anche tornare al ballottaggio il 17 e 18 ottobre nel caso in cui nessuno dei candidati a sindaco dovesse raggiungere, al primo turno, il 50% più uno dei voti validi. Gli altri centri al voto sono in Provincia dell’Aquila: Alfedena, Bisegna, Calascio, Campotosto, Canistro, Capitignano, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Cerchio, Civita D’Antino, Civitella Roveto, Cocullo, Fossa, Ofena, Ortona dei Marsi, Ortucchio, Ovindoli, Pereto, Prezza, Rivisondoli, Roccaraso, San Vincenzo Valle Roveto, Scontrone, Scurcola Marsicana, Secinaro, Tagliacozzo, Tornimparte, Villalago. In Provincia di Pescara: Civitella Casanova, Collecorvino, Cugnoli, Manoppello, Penne, Pescosansonesco, Picciano, Popoli, Sant’Eufemia a Maiella, Serramonacesca, Tocco da Casauria. In Provincia di Chieti: Archi, Carunchio, Casoli, Casalbordino, Csacanditella, Casalanguida, Celenza sul Trigno, Colledimacine, Dogliola, Fara San Martino, Lama dei Peligni, Lentella, Pennadomo, Pietraferrazzana, Quadri, Rocca San Giovanni, San Martino sulla Marrucina, Sant’Eusanio del Sangro, Scerni, Tufillo. In Provincia di Teramo: Basciano, Bellante, Bisenti, Castellalto, Colonnella, Cortino e Pietracamela. Il diritto di voto alle elezioni amministrative spetta ai cittadini che hanno compiuto il 18°anno di età e sono iscritti nelle liste elettorali del comune di residenza. I cittadini devono recarsi al seggio elettorale che corrisponde alla sezione relativa al luogo di residenza. Le informazioni riguardo la sezione, il numero e l’indirizzo del seggio elettorale, sono scritti sulla tessera elettorale. Al momento del voto, l’elettore deve mostrare la tessera elettorale e un documento di identità in corso di validità. Per eleggere il sindaco e, contestualmente il Consiglio Comunale, l’elettore ha tre possibilità di voto: mettere una X sul simbolo della lista, assegnando così il voto anche al candidato Sindaco; mettere una X solo sul nome dell’aspirante Sindaco (in questo caso nessun voto sarà assegnato alla lista); mettere una X sulla lista e scrivere il cognome del candidato Consigliere che si preferisce. Nelle elezioni amministrative è ammesso il voto disgiunto: significa che l’elettore può barrare il nome del candidato Sindaco che preferisce e mettere una X anche su una lista che appoggia un candidato diverso. Nei Comuni con oltre 15.000 abitanti si può anche assegnare la doppia preferenza di genere: basta scrivere i cognomi dei due candidati di sesso diverso appartenenti alla stessa lista. Fatta eccezione per le regioni a statuto speciale dove possono esserci dei cambiamenti, la legge elettorale delle elezioni amministrative in Italia è di tipo maggioritario per quanto riguarda l’elezione del sindaco, mentre la ripartizione dei consiglieri avviene in maniera proporzionale. In un Comune con più di 15.000 abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta allora si procederà a un ballottaggio tra i due più votati. Nel caso si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto sindaco il candidato più anziano. Per garantire la formazione di una maggioranza solida e di conseguenza una sostanziale governabilità, alle liste collegate al candidato sindaco risultato vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi. I restanti posti nel Consiglio verranno poi assegnati alle altre liste in maniera proporzionale attraverso il “metodo D’Hondt”. Alla divisione dei seggi per determinare chi saranno i consiglieri, saranno ammesse tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi. Anche quest’anno a causa del Covid le elezioni si svolgeranno secondo regole particolari indicate nel protocollo nazionale di sicurezza. A queste prescrizioni devono attenersi elettori, scrutatori, segretari e presidenti di seggio. Oltre al documento di identità e alla tessera elettorale ci si dovrà recare al seggio indossando la mascherina protettiva che può essere tolta soltanto al momento del riconoscimento con la foto del documento. I guanti invece non sono obbligatori. Durante le operazioni di voto sarà necessario mantenere la distanza di sicurezza di un metro in caso di coda all’ingresso e di 2 metri dagli scrutatori. All’ingresso e prima di impugnare la matita copiativa ci si dovrà igienizzare le mani utilizzando i dispenser messi a disposizione nel seggio. Non è prevista la misurazione della temperatura fuori dal seggio elettorale, tuttavia chi ha febbre uguale o superiore a 37.5°, sintomi influenzali, è sottoposto a quarantena o isolamento fiduciario o ha avuto contatti con persone positive, deve stare a casa. Chi a causa della quarantena non può andare alle urne o è allettato in un reparto Covid, può votare facendo richiesta del voto al domicilio o presso la struttura sanitaria.Anche chi non è in possesso del green pass potrà votare, mentre quando ci saranno i ballottaggi, che si terranno il 17 e 18 ottobre e quindi dopo l’entrata in vigore dell’ultimo decreto, il certificato verde potrebbe essere richiesto soltanto ai Presidenti di seggio e agli scrutatori.