UDIENZA DAL GUP SU TRAGEDIA DELL’INCIDENTE DI PETTORANO

Guidava tra i 30 e i 40 chilometri orari oltre il limite, con un tasso alcolemico quasi 5 volte superiore al consentito e causa esclusiva dell’incidente è la totale invasione della corsia opposta. Agghiacciante il quadro che emerge dalla relazione disposta dal Pubblico Ministero Aura Scarsella e affidata all’ingegner Matteo Nicci, volta alla ricostruzione della dinamica del sinistro costato le vite di Francesco e Antonio Sciullo, padre e figlio di 88 e 59 anni di Pescocostanzo. Stefano Casasanta, 48enne di Pettorano sul Gizio alla guida del Suv che ha causato la tragedia è imputato per omicidio stradale aggravato da un grave stato di ebbrezza, ma stamattina all’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, il difensore ha chiesto un rinvio per legittimo impedimento adducendo un problema di salute. L’udienza è stata così rinviata a gennaio. I familiari della vittima sono assistiti da Giesse, gruppo specializzato in materia di risarcimento danni e responsabilità civile con sede anche a Montesilvano. Alla luce di tutti gli elementi esaminati, “la causa esclusiva della determinazione dell’evento va ricercata nell’invasione di corsia da parte del guidatore del veicolo Jeep Cherokee, probabilmente provocata da cause dovute a condotta di guida sbagliata, con velocità eccessiva compresa tra 100 e 110km/h in tratto di strada con limite di 70 km/h e alterazione dello stato psicofisico del conducente” conclude l’ing. Nicci. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio del PM Aura Scarsella. La tragedia ha sconvolto l’intera comunità di Pescocostanzo e Sulmona dove Francesco ed Antonio erano conosciuti e molto benvoluti da tutti. La loro perdita lascia un immenso vuoto per la moglie Pamela, i figli Francesco e Gianna ed i parenti tutti. “Si tratta dell’ennesimo incidente provocato da chi, in totale spregio e disprezzo delle regole, ha purtroppo causato la tragica uccisione di due innocenti – commentano Gianni Di Marcoberardino e Mario Ricci di Giesse Montesilvano – I familiari delle vittime hanno forte e piena e fiducia nella Giustizia: si aspettano una pena esemplare che possa quantomeno servire da monito, affinché altre famiglie non debbano mai vivere la loro stessa tragedia”.