STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE DI RADIOLOGIA DEGLI OSPEDALI DI SULMONA E CASTEL DI SANGRO
Stato di agitazione del personale della dirigenza medica di Radiologia degli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro e, contestualmente, attiva, con la presente, le procedure di raffreddamento e conciliazione. “Ad oltre due mesi dall’ennesima denuncia della Fp Cgil L’Aquila, persiste e si aggrava la situazione di carenza ormai insostenibile del personale medico della Radiologia dell’ospedale di Sulmona: un servizio importantissimo, in ogni nosocomio, che garantisce non solo l’assistenza e la gestione dei pazienti ospedalizzati ma anche l’erogazione di prestazioni diagnostiche e di prevenzione afferenti ai Lea per tutta l’utenza peligno-sangrina, oltre che tutte le prestazioni diagnostiche legate al servizio di emergenza-urgenza del Pronto Soccorso” sottolinea Antony Pasqualone, segretario Fp-Cgil. “Ad oggi restano in servizio solo quattro medici radiologi nell’ospedale di Sulmona (e uno solo dei due assegnati all’ospedale di Castel di Sangro), un numero complessivo ben inferiore a quello previsto in pianta organica, e solo due medici sul totale sono attualmente abilitati ai turni notturni, situazione ovviamente non conciliabile con le normative contrattuali vigenti in ambito nazionale, e che da mesi sta implicando un dispendio aggiuntivo di risorse economiche ed umane, in ambito aziendale, venendo reclutati, dal febbraio scorso, i radiologi dei presidi ospedalieri di Avezzano e dell’Aquila a copertura dei turni notturni eccedenti le possibilità del personale medico sulmonese. Un enorme e persistente sacrificio suppletivo per questi medici “in trasferta”, ed anche per quelli di Sulmona, che si trovano in pochi “superstiti” a fronteggiare carichi di lavoro invariati, anzi esasperati dal periodo estivo, sia per i flussi turistici che per la dovuta fruizione delle ferie estive di tutto il personale sanitario, e costretti a rocamboleschi escamotage prestazionali che minano, ormai da mesi, l’integrità fisica ma anche la dignità morale e professionale degli stessi, senza peraltro incentivi di sorta” spiega il sindacato. “Un equilibrio così precario non poteva che sfociare in disservizi e improvvise discontinuità assistenziali per gli utenti che si sono visti rinviare l’esecuzione dei loro esami ecografici prenotati tramite Cup, ordinari o urgenti che fossero, dopo essersi presentati puntuali in Radiologia: questo senza alcun preavviso, né comunicazioni formali da parte dei Direttori della Asl e senza alcuna indicazione autorizzata sulla loro eventuale riprogrammazione nel prossimo futuro. “Non c’è il medico”, si sono sentiti rispondere i malcapitati pazienti, alcuni dei quali oncologici, che attendevano da settimane o mesi di sottoporsi ad esami diagnostici necessari, nel silenzio più totale dell’Azienda, già diffidata dalla scrivente FP CGIL, ma che inspiegabilmente continua a non rispondere alle istanze della Radiologia di Sulmona, mentre procede ad assumere nuovo personale medico (anche da graduatorie concorsuali di altra ASL Regionali) per le esigenze delle altre due sedi di Avezzano e L’Aquila, lasciando di fatto sguarnito l’unico Ospedale Aziendale antisismico d’Abruzzo” continua Pasqualone. “A ciò si aggiunga che, invece di assumere personale per il nosocomio peligno, per sopperire parzialmente alle carenze di dirigenti medici, alle lavoratrici ed ai lavoratori degli altri presidi aziendali viene chiesto di effettuare prestazioni aggiuntive (al costo di oltre 600 euro a notte) che, oltre a generare un enorme dispendio di risorse economiche pubbliche, sovraccarica detto personale di attività lavorativa” conclude.