E’ ABRUZZESE LA COMANDANTE LETTA PROTAGONISTA DELLA MISSIONE IN AFGHANISTAN
Tra i protagonisti della missione umanitaria a Kabul, capitale dell’Afghanistan c’è anche il maggiore Laura Letta, prima donna comandante della 46esima brigata aerea di Pisa, di origine abruzzese. Il papà è di Aielli e la madre è di Anversa degli Abruzzi. L’ufficiale è stata intervistata dal programma di Rai Uno “Dedicato”, per parlare della missione svolta, il ponte aereo per metter in salvo i profughi afghani. “Sono orgogliosa e onorata di aver fatto parte di questa missione – ha raccontato parlando con Serena Autieri – più di 1.500 militari coinvolti, 8 aerei dell’aeronautica militare, una missione di grande rilevanza, e la difesa ha contribuito con grandi risorse. Mi ha arricchito”. Sull’aereo utilizzato per la missione, un C-130, il maggiore ha sottolineato che “ è il più grande ed è un quadrimotore ad elica, è il velivolo giusto per la missione del ponte aereo di cui abbiamo visto le immagini in tv di questi giorni”. Quindi Letta si è detta orgogliosa e onorata di aver preso parte alla missione, contribuendo a qualcosa di grande, soddisfatta. Cosa “una soddisfazione di carattere personale e umano, magari è una piccola goccia ma è tanto”. Quindi ha spiegato che prima e dopo di ogni missione si fanno incontri, “perchè è richiesta professionalità ed esperienza, quello che sappiamo fare e per cui siamo stati addestrati. Lasciamo da parte le emozioni non perchè non ci appartengono ma perchè potrebbero danneggiare il risultato della missione”. Rispondendo a Serena Autieri, il maggiore ha poi ricordato come è nata la sua passione per il volo. “Mio padre era una guardia forestale ora in pensione, ha avuto modo di lavorare nell’aeroporto e mi facevo sempre portare, mi piaceva vedere gli aeroplani e pensavo che un giorno sarei stata io a pilotarli e così è stato”. A proposito dei pericoli che si corrono in volo Letta ha risposto: “Il mio lavoro non è stare in ufficio, ci sono situazioni ordinarie e condizioni complicate e il pericolo è messo tra le tante variabili che dobbiamo affrontare. Anche in questo caso formazione e addestramento sono essenziali se no non avremmo lo strumento per venire fuori da situazioni pericolose”. Infine, sulle sue decisioni da comandante: “Mi piace confrontarmi con gli altri, la responsabilità è mia ma mi piace confrontarmi per vedere tutti i punti di vista”.