DI PIERO: IL MINISTRO DI MAIO SIA AMBASCIATORE DELLA BELLEZZA E DELLE ECCELLENZE DI SULMONA NEL MONDO
“Chiediamo al ministro degli Esteri di essere ambasciatore della bellezza di Sulmona nel mondo e della ricchezza, della straordinarietà, dell’intelligenza dei nostri operatori”. Con queste parole il candidato sindaco della coalizione LiberamenteSulmona, Gianfranco Di Piero, ha accolto questa mattina il ministro Luigi Di Maio, invitato ad un assaggio dei prodotti tipici locali, “frutto della laboriosità intelligente delle nostre popolazioni, una sorta di carta d’identità del nostro territorio” come ha sottolineato lo stesso Di Piero, sostando con il ministro, con la senatrice Gabriella Di Girolamo e tra tanta gente intorno, nel bar “Jamm mo'”, locale non scelto a caso, sia per il nome, che esorta al riscatto della città, sia per la vicinanza con la fontana del Vecchio, “Il vaschione”, uno dei simboli più caratteristici della città. “Infatti gli itinerari enogastronomici oggi sono tra i fattori di sviluppo più interessanti” ha concluso Di Piero, ricordando le tradizioni più famose dell’enogastronomia tipica locale, che comprende tutto il territorio peligno, non solo il suo capoluogo. “Il vostro è un territorio ricco di bellezze e di eccellenze – ha subito replicato il ministro – ma va detto che il sistema non funziona in Italia quando le amministrazioni locali non sono la prima ed ultima istanza per le istituzioni centrali”. Al riguardo Di Maio ha ricordato che in Italia sta arrivando una parte dei 230 miliardi di euro dei fondi del Recovery fund, “una quantità superiore a quella del Piano Marshall del secondo dopoguerra che produssero il boom economico e fatte le opportune conversioni il recovery fund offre più fondi di quelli”. “A luglio è arrivato un acconto di venticinque miliardi di euro e i 230 miliardi sono da spendere per digitalizzazione ed ecologia, che vuol dire fondi per infrastrutture dei comuni, per i trasporti locali, per le imprese, per la loro conversione industriale”. Ma il ministro ha messo in guardia dall’evitare sprechi, disperdendo le opportunità di sviluppo offerte da questi fondi. “Un sindaco può fare molto, se si rapporta con le aziende – ha ripreso Di Maio – se nella spesa pubblica non ci si coordina con le aziende si continuerà a dare fondi a pioggia inutili, che finiranno in fondi che nessuno utilizzerà e poi a fine anno, spendendoli in fretta e furia, non per progetti ma si creeranno progetti per spenderli e non spenderemo i fondi per i progetti”. Di Maio ha quindi avvertito che non si può fallire, proseguendo in una vecchia usanza italiana. Il primo test sull’utilizzo dei fondi sarà fatto a dicembre e l’Italia dovrà rendere conto all’Unione Europea su come siano stati spesi i fondi e se non saranno spesi bene altri fondi non saranno dati. “Questa l’importanza di un sindaco – ha precisato Di Maio – quando andrete a votare, ricordatevi a chi state mettendo nelle mani questi fondi”. Infine il ministro ha esaltato il ruolo delle forze civiche che si sono aggregate intorno al progetto di LiberamenteSulmona, perchè pongono “un bollino di qualità” alla coalizione, perchè nascono da progetti specifici, dalle periferie, dal centro, da una categoria. “Crediamo in questo progetto, ci siamo e ci saremo sempre – ha concluso – se andremo al governo di questa città, ci sarà una filiera istituzionale, dietro l’amministrazione comunale, portando Sulmona e le sue eccellenze nel mondo”. Prima di lasciare Sulmona Di Maio si è intrattenuto brevemente anche con i genitori di Fabrizia Di Lorenzo, la giovane sulmonese rimasta vittima dell’attentato del 2016 a Berlino. Poi Attingendo acqua al “Vaschione” Di Maio con il candidato sindaco Di Piero e la senatrice Di Girolamo hanno voluto trarre buoni auspici per il futuro della città, che sia fonte di benessere per tutti i sulmonesi.
Cioè il mio appello al Ministro degli esteri è per questo. I funzionari di un Consolato , e perciò il Ministero degli Esteri, dichiarano e rilasciano un documento dove risulta che già dal 2008 sono stato cancellato dallo Stato estero di residenza, però per il potentato feudale dell’Inps di Sulmona, il Ministero degli Esteri non conta nulla ma conta il medioevo locale. Grazie
Rivolgo un appello al Ministro Di Maio.Per prepotenza L’INPS di Sulmona mi ha tolto il reddito di cittadinanza senza interpellarmi, di sua propria autorità come durante il regime fascista. Sono stato cancellato dagli albi di residenza di uno stato estero già dal 2008, però siccome all’anagrafe comunale hanno fatto l’ aggiornamento dei registri solo nel 2019 ma , al contrario,ho i documenti italiani dal 2010 che attestano la mia residenza in Italia, soltanto per questo, nonostante gli ho mandato anche la certuficazione del Consolato che attesta che sono stato cancellato il 2008, mi hanno tolto il sostegno e non posso più sostenermi nelle cure mediche. Se Di Maio mi può aiutare , perché ho lavorato tanto ,in tanti cantieri dovunque in Valle Peligna e negli Abruzzi, poi mi è capitata la sfortuna di un fratello un po’ tardivo che non ha mai lavorato per girare uba vita a vuoto in vestiti e cravatte con vetture di alta gamma e, le due mogli, cugine tra di loro ed ambedue di miserrima estrazione, gli hanno fatto dilapidare un enorme patrimonio tra i più consistenti della zona per fare viaggi vacanze finalmente come donne ricche,e farsi poi eleggere in politica nel partito della lega. Dove anche,oltre il patrimonio paterno che mi spetta mi hanno fatto togliere anche un minimo sostegno economico di sopravvivenza.
Se Di Maio mi potesse aiutare gli sarei profondamente grato e riconoscente.
Grazie.
Cioè il mio appello al Ministro degli esteri è per questo, i funzionari di un Consolato , e perciò il Ministero degli Esteri, dichiarano e rilasciano un documenti dove risulta che già dal 2008 sono stato cancellato dallo Stati estero di residenza, però per il potentato feudale dell’Inps di Sulmona, il Ministero deglu Esteri non conta nulla ma conta il medioevo locale. Grazie