MAGRI RISARCIMENTI PER COLTURE DISTRUTTE DA CINGHIALI, LA PROTESTA ARRIVA DAVANTI ALLA SEDE DEL PARCO MAIELLA

Quindici ettari di terreno seminati a grano, ceci e sorgo, distrutti dalle incursioni continue di cinghiali e cervi. Ma il Parco nazionale della Maiella risarcisce questi danni ingenti con sole mille euro. Questa mattina, davanti alla sede del Parco Maiella, nell’Abbazia celestiniana, tre proprietari agricoli, Francesco Zaccagnini, Fabrizio Zaccagnini e Camillo Zaccagnini, hanno protestato dopo aver ricevuto una lettera dal Parco, a firma del direttore facente funzione Luciano Di Martino. “Gli interessati possono fare accesso agli atti. Noi abbiamo rispettato i costi indicati dal prezziario del ministero delle Politiche agricole – ha spiegato il direttore – così come indicato anche dalle camere di commercio, costi aggiornati al dodici luglio scorso. Le pratiche vengono regolarmente evase e i richiedenti sono indennizzati all’esito dell’accertamento del danno, quantificando la valutazione del danno”. “Non capisco cosa chiedano adesso questi signori – ha concluso Di Martino – tutto è pubblico e tutto è trasparente”. “I danni della fauna selvatica sono quotidiani e poi i cinghiali mangiano quello che trovano sui nostri terreni, dal momento della semina fino al raccolto – hanno ripreso gli agricoltori – quindi a noi cosa resta del lavoro fatto?”. “Inoltre i rilievi sui danni vengono fatti da carabinieri forestali – hanno affermato – ma loro oltre a constatare il danno non possono farne una valutazione e quantificarli. Loro sono organi di polizia. Mentre chi dovrebbe compiere la valutazione del danno sono agronomi e dottori forestali”. Ma la protesta di questa mattina è destinata a durare. “Torneremo a protestare e la prossima volta saremo anche più proprietari di terreni agricoli, per denunciare una situazione insopportabile, che ci costringe ad un magro guadagno, dopo tutto il duro lavoro fatto e i costi sostenuti” hanno concluso.