IL CAMMINO DEL FUOCO DI CELESTINO, SEGNO DI PACE E RICONCILIAZIONE
Sempre emozionante l’avvio del cammino del Fuoco del Morrone, dall’Eremo di Sant’Onofrio alla volta dell’Aquila, nel ricordo del percorso di Pietro da Morrone verso l’incoronazione da papa. Il Fuoco celestiniano è stato acceso di nuovo ieri intorno alle 19 nel piccolo piazzale antistante l’eremo e, vista l’allerta incendi, è stata accesa una lanterna e non sono state utilizzate le tradizionali fiaccole. Il Fuoco del Morrone è stato scortato dai membri del Movimento Celestiniano ed è arrivato fino al Bagnaturo nella chiesa intitolata a San Pietro Celestino. Ad attenderlo uan delegazione degli amministratori comunali di Sulmona e Pratola Peligna con la firma della pergamena delle “Perdonanze locali” e con la cerimonia che si ripeterà in tutte le tappe del Fuoco. L’amministrazione comunale sulmonese è stata rappresentata dall’assessore Luigi Di Cesare. E proprio Di Cesare, nel suo breve saluto, ha sottolineato come il Fuoco del Morrone, soprattutto di questi tempi, è simbolo di pace e di riconciliazione tra tutti, nel vero spirito della Perdonanza che, nel 2019, ha ottenuto l’iscrizione nella lista rappresentativa dell’Unesco come bene immateriale culturale dell’umanità. Infine lo stesso Di Cesare ha concluso ritenendo importante contrapporrre al nichilismo attuale la riscoperta del messaggio cristiano, di unità e di pace tra gli uomini e di costruzione di una società migliore, fondata su valori sempre essenziali, come la giustizia e la reciproca comprensione gli uni con gli altri. Un messaggio raccolto e vissuto da Pietro Celestino da seguire ed imitare. Oggi il Fuoco sarà in piazza Garibaldi, alle 18.30, dopo la benedizione che in Cattedrale di San Panfilo sarà impartita dal vescovo Michele Fusco.