L’ADDIO A FERNANDO RANALLI, IN BICICLETTA LO ACCOMPAGNANO AL CIMITERO (Video)

Lo hanno accompagnato in bicicletta seguendo l’auto funebre fino al cimitero. E’ stato questo l’ultimo viaggio con i suoi amici ciclisti per Fernando Ranalli, il presidente della Federazione ciclistica provinciale, vittima del tragico incidente di giovedi sera, speronato da un’auto, sulla strada tra Rocca Pia e Pettorano sul Gizio, mentre viaggiava verso Sulmona, a bordo del suo scooter. Grande folla e immensa commozione nella Cattedrale di San Panfilo e nel piazzale antistante per l’ultimo omaggio ad un “uomo mite e umile, una persona che nella nostra città ha cercato in ogni modo di aggregare e sempre in maniera disinteressata”, come ha ricordato nell’omelia il parroco don Domenico Villani. Infatti Fernando Ranalli oltre al ciclismo, la sua passione di sempre, ha frequentato tante associazioni, come Panathlon, Rotary, Giostra Cavalleresca, Fondazione Isal, ovunque portando collaborazione attiva e solidarietà concreta. “E’ stato un esempio ed una testimonianza di comunione tra tutti” ha sottolineato ancora il sacerdote, esaltando le qualità umane di Ranalli capace di mettere insieme le persone, al contrario di quanti spesso pensano solo a denigrarsi gli uni con gli altri. Uomini di sport, della politica e del sindacato, dell’associazionismo e del volontariato, si sono stretti intorno alla famiglia Ranalli. In chiesa il sindaco Annamaria Casini e rappresentanti del mondo dello sport, anche il presidente della Fci Abruzzo, Mauro Marrone, che in lacrime ha ricordato lo spirito organizzativo e le capacità di Fernando, il commissario nazionale del ciclismo paralimpico, Mario Valentini, già commissario tecnico della nazionale. Per il Coni provinciale Vincenzo Di Cecco, Luciano Perazza e il fiduciario Coni Sulmona, Domenico Carrozza, il presidente del Panathlon Luigi La Civita. E ancora i presidenti della Giostra, Domenico Taglieri e Maurizio Antonini. Fuori della chiesa anche Gianvincenzo D’Andrea, vice presidente nazionale della Fondazione Isal, ha ricordato con tono accorato come subito dopo l’incidente, con Fernando in rianimazione, abbia sperato in un miracolo, che potesse ripagare un uomo buono di tanto bene compiuto. Ma così non è stato. “La famiglia abbia però la certezza che mai dimenticheremo Fernando” ha concluso D’Andrea. Prima della partenza del feretro i figli hanno voluto far riascoltare “La canzone del ciclista”, amata da Fernando, eseguita dai Tetes de Bois con Davide Cassani e il giornalista Gianni Mura. Ed ancora un brano di un’intervista rilasciata tempo fa dallo stesso Fernando, descrivendo l’inizio del suo impegno nel ciclismo. Un lungo commosso applauso, lungo viale Roosevelt, ha salutato il passaggio del feretro seguito dalle biciclette.