BIANCHI: SCIOPERO DELLA FAME PER SALVARE TRIBUNALE, CONTRO IPOCRISIA ISTITUZIONALE
Aveva sospeso lo sciopero della fame, dopo sei notti e cinque giorni senza toccare cibo, trascorsi nel settembre 2013, quando l’Ordine forense di Sulmona era stato rassicurato dal ministro di Giustizia, all’epoca Cancellieri, sulla proroga della chiusura del Tribunale. Quella protesta da oggi per Elisabetta Bianchi, consigliere comunale, torna attuale, avendo scelto di essere accolta nelle stanze del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. “Già all’epoca non ero favorevole alla proroga, sapevo che sarebbe stato solo un balsamo – sottolinea Bianchi – purtroppo la storia mi sta dando ragione e vedo una politica appiattita e con una certa ipocrisia istituzionale. Credo che i gruppi parlamentari non abbiano avuto sufficiente forza di affermare le loro ragioni, perchè di fronte ad un accordo politico raggiunto in commissione congiunta Giustizia e Affari costituzionali ben altra sarebbe dovuta essere la reazione nell’aula del Senato, al momento dello stralcio dell’emendamento per i tribunali abruzzesi. Ci saremmo aspettati un abbandono dell’aula da parte di tutti i gruppi parlamentari, non solo di alcuni senatori”. Adesso l’iter prosegue in Camera dei Deputati. “Ora ci attendiamo segnali di vibrata protesta – precisa il consigliere – non intendo vanificare il sacrificio fatto all’epoca, siamo infatti consapevoli delle nostre ragioni e il legislatore deve essere più coraggioso, secondo il principio del ridisegno delle circoscrizioni giudiziarie. Mentre così applicata come adesso la geografia giudiziaria non risolve la contraddizione enorme della eccessiva prossimità dei tribunali di Chieti e Pescara”.