AUTOPSIA PER L’ANZIANA DECEDUTA DOPO SETTE MESI DA INCIDENTE STRADALE
La Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un’inchiesta sulla morte dell’ottantenne sulmonese Antonietta Mascioli, deceduta l’altro giorno dopo sette mesi di sofferenza nella casa di cura Villa Pini di Chieti. L’anziana infatti il 26 dicembre scorso venne investita nelle vicinanze della rotatoria di via Sallustio. Per questo la Procura ha disposto l’autopsia. Con l’autopsia sarà infatti possibile stabilire se esista un nesso di causa tra il decesso e l’incidente della sera di Santo Stefano. Su quel sinistro, avvenuto alle 18,30 di Santo Stefano sono ancora in corso accertamenti sulle responsabilità e per ricostruire con esattezza l’accaduto. Dai primi momenti dell’incidente, secondo una testimonianza, la donna sarebbe caduta a terra nel momento che stava attraversando la strada in prossimità delle strisce pedonali, probabilmente scivolando sull’asfalto reso viscido dalla pioggia oppure per aver accusato un malore e subito dopo quella caduta l’anziana è stata investita da una Fiat Punto guidata da una giovane sulmonese, residente a Roma. L’automobilista, risultata negativa all’alcoltest, non avrebbe fatto in tempo ad evitare l’impatto con la vittima. Le condizioni dell’anziana sono apparse subito gravi, avendo riportato un trauma cranico e la frattura del bacino. Per la gravità delle sue condizioni la donna venne subito trasferita nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove venne anche intubata. Poi la lunga e sofferta degenza in casa di cura, fino al suo decesso. La Procura della Repubblica di Sulmona aveva aperto un fascicolo a carico della conducente della Fiat, come atto dovuto, con l’ipotesi di reato di lesioni stradali gravi. Se l’autopsia accertasse un nesso di causa tra incidente e decesso da lesioni stradali gravi l’ipotesi di reato potrebbe diventare quella di omicidio stradale. Sarà tutto da dimostrare. L’incarico per l’autopsia sarà disposto dalla Procura di Chieti che, all’esito dell’esame autoptico, restituirà gli atti ai colleghi di Palazzo Capograssi.