UIL PROMUOVE A PIENI VOTI IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA
La Uil promuove a pieni voti il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera deliberato dalla giunta regionale ed ora atteso al vaglio del Ministero della Sanità. “Una sanità di prossimità, vicina ai cittadini, in grado di soddisfare anche gli standard di qualità. Ora, però, il compito della politica e delle parti sociali non è concluso; è fondamentale continuare a combattere affinché il governo capisca quanto tutto questo sia importante per il nostro territorio” sostiene la Uil, attraverso Claudio Incorvati, della segreteria provinciale aquilana e Gianna Tollis, esponente della Fpl-Medici. “Il passo tracciato è quello giusto con attenzione ai territori della provincia dell’Aquila, soprattutto quelli con i problemi maggiori” sostengono i due esponenti sindacali. I posti letto tra Uoc, Uosd, Uos e servizi sono per L’Aquila 36 Uoc, 28 Uosd, 6 Us e 2 servizi; per Avezzano 18 Uoc, 11 Uosd, 5 Us e 2 servizi; per Sulmona 8 Uoc, 8 Uosd, 4 Uos, e 4 servizi; per Castel di Sangro1 Uoc, 5 Uosd e 7 servizi.Rispetto al 2017, anno dell’ultimo piano sanitario, ci sono alcune differenze con un aumento delle Uoc a L’Aquila (da 31 a 36), ad Avezzano (da 15 a 18) e a Sulmona (da 5 a 8); diminuiscono invece a Castel di Sangro passando da 3 a 1. Le Uosd dovrebbero andare di pari passo ma non è sempre così perché L’Aquila e Avezzano mantengono più o meno lo stesso numero di Uosd a significare che c’è un aumento dei servizi sanitari offerti e non soltanto una riconversione della struttura delle Unità operative”, precisano. Intanto la Uil sottolinea che le novità più consistenti riguardano Sulmona. “Sicuramente la questione che ha fatto maggiormente scalpore è quella riferibile al punto nascita che resta aperto con le motivazioni che ormai da molti anni noi avevamo posto all’attenzione di una politica troppo cieca e troppo impegnata a svendere i territori in cambio di favori personali – sostengono Incorvati e Tollis – La vera novità, però, è stata l’introduzione dell’ospedale dell’Annunziata tra i presìdi con il primo livello come è giusto che sia. Sulmona deve ritrovare la sua dignità di città in grado di soddisfare i bisogni, tra cui quelli sanitari, di un territorio vasto e difficile. Alla riconversione di gran parte delle Uoc in Uosd negli anni si contrappone oggi un cambio di passo che significa tornare ad avere una Uoc di pronto soccorso, per esempio, ma anche di Pediatria e di Ginecologia”. L’ospedale di Castel di Sangro viene classificato come Ospedale di zona disagiata, “con questo viene mantenuto il pronto soccorso h24 anche se non raggiunge gli standard e soprattutto mantiene quella caratteristica, forse unica in Regione, di modello polivalente in grado di fornire servizi sanitari di qualità e con offerta ampia” sottolineano. Incorvati e Tollis propongono l’avvio di tavoli tecnici e politici che possano, in maniera definitiva, “modificare il famigerato decreto Lorenzin che tanto male ha fatto alla sanità quanto bene a quella politica senza scrupolo che aveva soltanto bisogno di una pezza d’appoggio per distruggere quel poco che in alcuni territori era rimasto”.