IL MINISTERO DI GIUSTIZIA BOCCIA L’EMENDAMENTO SU PROROGA PER TRIBUNALI MINORI
Segnali negativi per le sorti dei Tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, arrivano dal Ministero della Giustizia. Infatti oggi il ministero ha dato parere negativo sulla proroga che dieci senatori, appartenenti a tutte le forze politiche, avevano proposto con un emendamento. Se questa linea verrà mantenuta per tutti i tribunali cosiddetti minori sarà sentenza di chiusura nel 2022. La proroga era stata chiesta per evitare gli accorpamenti, inammissibili nella contingenza della crisi pandemica ancora in corso e nella necessità di garantire la calendarizzazione delle cause penali che necessitano di scadenze a lungo termine. Il Ministero, in una precedente occasione, aveva già dato il proprio parere negativo agli emendamenti presentati dai parlamentari abruzzesi. Le speranze si erano poi riaccese con un emendamento di proroga di almeno due anni da inserire nella conversione del decreto legge Pubblica Amministrazione e Giustizia a firma di tutti i gruppi parlamentari. Oggi quelle speranze sono andate deluse. Ma a tenere ancora vive le speranze è il presidente dell’Ordine forense di Sulmona, avvocato Luca Tirabassi. “Il ministero ha bocciato la proroga e l’emendamento è stato sospeso, in attesa di conoscere le motivazioni – spiega Tirabassi – due possono essere le cause della bocciatura: o quella della copertura economica per tenere aperti i tribunali, della quale verrebbe investito il ministero dell’economia o sulla durata della proroga. Comunque i senatori hanno assicurato di continuare a sostenere la nostra battaglia, in particolare Gabriella Di Girolamo e Nazario Pagano”.
Sono 9 anni che si beneficia di proroghe su proroghe e altre proroghe non sono più credibili proprio per la vetustà delle stesse e in primis il terremoto aquilano che è stato a mio parere l’unica vera motivazione, ma anche questa “ragione” sta perdendo ragione di essere, superata ormai la stessa emergenza, poi se si prende in considerazione il perché sia stata usata anche per Lanciano e Vasto, il buio diventa ancora più pesto; l’altra ragione orografica, bhe, anche qui fa acqua, le distanze vi sono, certo ma farne un caso di diritto….
Certo è che la politica può e ha fatto tutto, ma lo Stato deve anche e lo sta facendo fra alti e bassi, pe la motivazione di prima, fare rispettare le proprie leggi di “giustizia” morale anche nei confronti degli altri tribunali già dismessi da anni e che sicuramente non saranno stati felici della decisione.
Certamente la legge non è perfetta e ha le sue lacune, un riordino del sistema può e deve essere rivisto ora che 10 anni di nuovo esercizio sono analizzabili, ma il mantenere l’anomalia abruzzese ancora in vita non ha alcun valore di essere.
Se riforma deve essere che sia, i 10 anni dalla riforma scatteranno giusto il 2022, si abbia il coraggio di discutere nuovamente la passata riforma e di attuare se riscontrati i dovuti aggiustamenti.