SUI DISERTORI DEL CONVEGNO SNAM L’ANATEMA DEL VESCOVO FUSCO

di Luigi Liberatore – C’era il giornalista Luciano Di Tizio come moderatore al convegno scientifico tenutosi all’Università di Chieti sul metanodotto e la centrale Snam di Sulmona. E in video conferenza è intervenuto il vescovo di Sulmona, Michele Fusco, il quale ha rappresentato le sue preoccupazioni a nome della comunità diocesana per la realizzazione di tali infrastrutture nell’area peligna. Il prelato ha stigmatizzato l’assenza dei politici. Noi che ci riteniamo credenti ma non professanti, ci inchiniamo due volte: innanzitutto al vescovo, per via di Nostro Signore; poi al moderatore, perché Luciano Di Tizio è al di sopra di ogni sospetto. Non crediamo, tuttavia, al fatto che là dove dovrebbe sorgere la centrale di compressione SNAM siano partite le orme dell’uomo di Neanderthal…. Per una volta tanto, i politici vanno assolti per la non presenza!

2 thoughts on “SUI DISERTORI DEL CONVEGNO SNAM L’ANATEMA DEL VESCOVO FUSCO

  • Come ebbe a scrivere Marco Aurelio (121-180 d.C.) “Il parere di diecimila uomini, non ha alcun valore se nessuno di loro sa niente sull’argomento!”: ho avuto questa impressione nel leggere la presenza al Convegno, di un No-Tap pugliese. Vorrei ricordare le molteplici battaglie dei No Tap contro l’approdo del metanodotto sottomarino nei pressi della spiaggia di Santa Foca (Melendugno): denunce di ogni genere contro l’attacco alla fauna marina , alle rarità di una flora esistente nelle profondità e lungo la costa, contro la devastazioni del metanodotto sulla spiaggia di Santa Foca, contro l’abbattimento sicuro di migliaia di alberi di ulivo con anche l’accusa di collegamento dell’epidemia di Xylella Fastidiosa, presente solo sul tracciato del metanodotto (!). Ricorsi a non finire, tutti regolarmente persi per l’insussistenza delle argomentazioni. Nulla di tutte le presunte violazioni paventate dai No Tap si sono verificate: gli alberi di ulivo furono espiantati, collocati a dimora e reimpiantati secondo le prescrizioni previste dalla legge regionale; la spiaggia di Santa Foca continuò ad ospitare bagnanti tranquillamente. Vinsero solo i grillini che, da quelle parti, rastrellarono centinaia di migliaia di voti, ma poi sparirono del tutto quando il metanodotto sottomarino approdò al disotto del livello della spiaggia, senza alcuna manomissione e devastazione ambientale. Il testimone della “staffetta” No Tap passò a queste parti, al gruppo ambientalista pluricomposito (ora aggiornato con la tutela dell’orso grigio marsicano e con la difesa dei ruderi di “Case Pente”, di epoca ultra millenaria, per costruzioni interrate radiografate, apparentemente più avanzate di quelle degli architravi (detti anche megaliti) del sito neolitico di Stonehenge in Inghilterra. Misteri della scienza!

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  • E’ stata chiaramente indicata la responsabilità della politica: perchè votarli di nuovo?
    Meditate gente, meditate.

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