LE ANTICHE LANTERNE SI RIACCENDONO ALL’ANNUNZIATA E ALLA ROTONDA S.FRANCESCO
Le antiche lanterne tornano ad illuminare il sagrato di palazzo Annunziata e l’ingresso della Rotonda di S.Francesco. L’accensione delle lanterne restaurate, in tutto diciotto, è avvenuta questa sera intorno alle 21. Poco prima dell’accensione nella Rotonda, Antonio Neri, titolare della prestigiosa società Neri, specializzata nel restauro dei metalli, ha illustrato le fasi della lavorazione delle antiche lanterne, tornate al loro splendore originario. “Con questa cerimonia, ancora una volta, la città abbraccia in concreto una parte del suo patrimonio” ha sottolineato il sindaco Annamaria Casini, per rilevare l’importanza del recupero di preziose testimonianze della storia della città. “Eppure è una città la nostra, nella quale accanto a tanti fatti importanti, c’è sempre chi parla e sparla pure – ha detto Casini – ma le polemiche vanno lasciate sempre alle nostre spalle, guardando avanti, è questo quello che conta per tutti”. Armando Valeri, presidente della Casa Santa dell’Annunziata, altro ente che segna la storia della città, non solo si è detto soddisfatto ed emozionato del restauro eseguito per le lanterne ma ha annunciato con altrettanto entusiasmo che prossimamente saranno celebrati i settecento anni dalla fondazione della Casa Santa dell’Annunziata, che documenti storici fanno risalire al 1320, quando ebbe inizio la costruzione dell’antico ospedale e della chiesa dell’Annunziata. Sergio Palombizio, presidente onorario della sezione Ance di Sulmona, ha ricordato come la sua associazione, per fare memoria dei settanta anni dalla fondazione, ha deciso di contribuire al restauro delle lanterne. “Anche noi costruttori, con questo contributo, abbiamo inteso lasciare un segno della storia della nostra associazione in omaggio alla città di Sulmona” ha concluso. Un attento e dettagliato documento sulla storia delle lanterne è stato infine preparato dall’architetto Massimo Giorgi Piccirilli, dedicandolo a quanti si dedicano alla città e alla conservazione delle testimonianze della sua storia con “fattivo e silenzioso impegno”. Un monito che vale per tutti i sulmonesi, esortati ad amare anche semplicemente la loro città, spesso anche con piccoli umili gesti e in silenzio.