“STABILIZZARE GLI OSS NEI PENITENZIARI DI SULMONA, L’AQUILA E AVEZZANO”, PROPOSTA DELLA UIL A REGIONE E ASL
La stabilizzazione degli Oss nei penitenziari dell’Aquila, Sulmona e Avezzano è stata chiesta dalla Uil Pubblica Amministrazione, attraverso il suo rappresentante regionale Mauro Nardella, all’assessorato alla Sanità della Regione e al direttore generale dell’Asl, Roberto Testa. Il sindacato, in una lettera inviata a Regione e Asl, propone di “rendere strutturale l’utilizzo degli operatori socio sanitari attualmente operanti presso gli istituti penitenziari dell’Aquila, Avezzano e Sulmona”. Questa collaborazione infatti è prossima alla scadenza, fissata per il prossimo 31 luglio. “L’attuale impostazione data al servizio degli OSS è frutto della politica volta ad assecondare, per conto della Protezione Civile e non della ASL1 L’Aquila-Avezzano-Sulmona, l’emergenza sanitaria ex COVID 19 – ricorda Nardella – La professionalità maturata ed espressa in ambito penitenziario dagli OSS in questo anno pandemico ha permesso a tutti gli attori penitenziari di verificare l’importanza operativa, strategica oltre che di essenziale portata di questa importante figura professionale. Grazie al loro avvento di molto migliorata risulta essere, infatti, l’operatività da parte del personale medico e paramedico oltre che di tutto il comparto rientrante nella sfera penitenziaria. Vale la pena sottolineare che il loro arrivo ha permesso agli infermieri di svincolarsi da incombenze che poco hanno a che fare con il loro status professionale. Così facendo si sta evitando pertanto il ricorso a possibili quanto non auspicabili cause giudiziarie vertenti proprio l’ipotesi di demansionamento al quale soggiacerebbero gli infermieri nel momento in saranno nuovamente chiamati a svolgere, così come sistematicamente avvenuto nel periodo pre Covid e così come potrebbe accadere alla scadenza del loro mandato fissato per il 31 luglio prossimo, attività di pertinenza propria degli OSS”. La Uil chiede dunque “l’attivazione di politiche volte a stabilizzare l’attività degli OSS negli istituti penitenziari della Provincia condizione essenziale per evitare possibili contenziosi di natura amministrativa”.