LA REGIONE CI RIPENSA, SULMONA OSPEDALE DI PRIMO LIVELLO ED E’ SALVO IL PUNTO NASCITA
L’ospedale dell’Annunziata di Sulmona sarà ospedale di Primo Livello. Questo quanto previsto dalla bozza di riordino della Rete ospedaliera. Dunque da parte della Regione c’è un ripensamento sulla classificazione dell’ospedale peligno, in un primo tempo considerato solo come ospedale di base. Il Primo Livello insieme a Sulmona viene attribuito agli ospedali dell’Aquila, Avezzano, Chieti, Lanciano, Vasto, Pescara, Teramo. Sei saranno i Presidi Ospedalieri di base: Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova, S. Omero. Due Presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate, sede di Pronto Soccorso: Castel di Sangro e Atessa. Secondo Livello avranno anche San Salvatore di L’Aquila, per la Rete Stroke, riguardante la cura dei pazienti di ictus, con Rete Politrauma/Trauma maggiore, il SS. Annunziata di Chieti, per la Rete Emergenze Cardiologiche, l’ospedale Spirito Santo di Pescara, per la Rete Stroke Rete Politrauma/Trauma maggiore ed il Mazzini di Teramo, per la Rete Emergenze Cardiologiche., Sulmona conserverà quindi anche il Punto Nascita. “Il Punto Nascita (PN) di Sulmona presenta tutti i requisiti tecnologici e di sicurezza di cui all’Accordo Stato-Regioni del 16.12.2010 e nella check-list allegata al Protocollo Metodologico del CPNn “Protocollo Metodologico per la valutazione delle richieste di mantenere in attività punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti/annui e in condizioni orogeografiche difficili (art. 1 DM 11/11/2015)”, come
riconosciuto dallo stesso CPNn con nota Prot. n. DGPROGS 0032480-P-19/10/2018 e n. DGPROGS 0000900-
P-15/01/2021. Si rappresenta, inoltre, che sono in corso le procedure di reclutamento del personale al fine
di garantire al PN i requisiti di cui ai citati documenti. Al fine di valutare la sicurezza e l’appropriatezza del PN di Sulmona sono stati presi in esame i dati riferiti ai due indicatori di esito del Programma Nazionale Esiti (PNE) relativi al “parto naturale” e precisamente:“Proporzione di complicanze durante il parto e il puerperio” e “Ricoveri successivi durante il puerperio”. Questo quanto si legge proprio nella bozza di riordino della rete ospedaliera, che ha considerato anche le distanze chilometriche, tassi di infortunio e incidente stradale, tempi di percorrenza, qualora le gestanti in carico al presidio ospedaliero sulmonese venissero costrette a ricorrere ad un Punto nascita alternativo. Il Punto nascita di Sulmona dunque si vede finalmente riconosciuti i requisiti per restare attivo. Requisiti già rilevati in passato da parte delle istituzioni del territorio e di operatori e cittadini che si sono da sempre battuti per mantenere attivo il Punto nascita.
Bene la proposta e speriamo che si TORNI COME SI ERA UNA VOLTA (PUNTO NASCITE IN PRIMIS) e da dove altri ci hanno relegato a popolazione di serie B, ex-assessore 35 delibere e Regione Abruzzo compresa e questo da diversi decenni.
Alla fine e sempre se sarà lotta di anni per tornare al punto di partenza.
Ma che oltre alle proposte che si passi anche ai fatti con i dovuti e attesi rinforzi sul presidio sulmonese in figure professionali e macchinari.
Visto che ci sono proporrei alla consigliera leghista di farsi promotrice di un’altra proposta alla Regione Abruzzo reinserendo la città di Sulmona nei POLI DI ATTRAZIONE per “tentare” di risalire la china in questa parte dell’Abruzzo dove la mala politica regionale, ma anche comunale ci ha relegato da troppo tempo.