“REGIONE RICORRA AL TAR CONTRO AIA PER CENTRALE SNAM”, INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE REGIONALE PIETRUCCI
“Un ricorso della Regione non contrasterebbe con la posizione “tecnica” espressa in Conferenza dei Servizi, che si rivela impropria e incoerente con la procedura in discussione.
Le chiedo perciò di incaricare immediatamente l’Avvocatura regionale per inoltrare ricorso al TAR. Questa scelta, qualunque ne sia l’esito, sarebbe la giusta e coerente conseguenza dell’orientamento che la Regione ha sempre sostenuto, battendosi con i Comuni, le Associazioni e i cittadini abruzzesi”. A sostenere la necessità di un ricorso al Tar sull’Autorizzazione Integrata Ambientale per la realizzazione della centrale Snam a Sulmona, è il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, del gruppo Pd. “Il 3 dicembre scorso si è svolta, in modalità telematica, la Conferenza dei Servizi finalizzata al rilascio del parere Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l’esercizio della centrale di compressione Snam di Sulmona a servizio del metanodotto Rete Adriatica che, da Brindisi a Minerbio, attraverserà l’Italia interessando aree di straordinario pregio naturalistico e a forte rischio sismico. Nonostante la richiesta di rinvio avanzata dal Comune di Sulmona, la seduta si è tenuta ugualmente giungendo all’approvazione del provvedimento – ricorda Pietrucci – un’approvazione che contrasta con le posizioni da sempre sostenute dalla Regione Abruzzo e tradottesi, nel corso di 13 anni di confronto politico, tecnico, istituzionale e giuridico con i Governi nazionali, in una lunga serie di delibere, leggi, ricorsi e provvedimenti tutti approvati all’unanimità e tesi a motivare i rischi dell’opera, le pesanti e negative ricadute sul territorio, le ipotesi di tracciato alternative, l’esigenza di tutelare le popolazioni dalla realizzazione di una infrastruttura che attraversa la zona sismica più pericolosa dell’Appennino”. Pietrucci sottolinea che “nella Conferenza del 3 dicembre c’erano tutte le ragioni storiche per confermare la posizione critica della Regione e anche nuovi elementi per motivarne il diniego”. L’Asl non aveva rilasciato nei tempi previsti i pareri relativi all’Aia. La Regione sa che il monitoraggio della qualità dell’aria, avviato la scorsa estate da Snam, deve durare almeno un anno, concludendosi ad estate inoltrata. “Pertanto era ed è totalmente illogico sostenere la richiesta della Snam del rilascio preventivo dell’autorizzazione quando ancora non si conoscono gli esiti del monitoraggio” precisa l’esponente Pd. Nel procedimento Aia manca oltretutto qualsiasi valutazione sugli effetti negativi dell’attività della centrale Snam, riguardo inquinamento, fauna protetta, come orso bruno marsicano. Nè nel procedimento Aia è stato considerato lo studio dell’Ingv, sulla sismicità dell’area della centrale, in quanto inviato dal Ministero dello Sviluppo Economico dopo la conferenza dei servizi. “A questo punto l’unico modo per resistere consiste nell’avanzare ricorso al TAR entro il 7 giugno contro la concessione dell’AIA decisa nella Conferenza dei Servizi del 3 dicembre” conclude Pietrucci.
Sto leggendo con interesse queste iniziative politiche di questi ultimi giorni. Un copia-incolla, virgole comprese, di pareri e valutazioni elaborate (spero in buona fede) dagli amici ambientalisti. Come cittadino di Sulmona, ma anche come ex dipendente della Snam (25 anni nel Gruppo Eni) ho seguito tutta la seconda fase della metanizzazione dei Comuni abruzzesi, compreso il metanodotto da 48″ che ha completato quella dei Comuni da Castel di Sangro- Valle Peligna – Marsica ed oltre Abruzzo. Mi preme sfatare alcune affermazioni che rileggo in questo articolo:
1) Non c’è alcuna correlazione fra zona sismica, o altamente sismica, ed un metanodotto. Non esiste caso, neppure in Giappone dove la Magnitudo sismica va oltre 6-7 e dove esiste una rete di metanodotti che non hanno mai mostrato problemi; 2) l’opera non ha alcuna ricaduta sul territorio, come il già accennato 48″ che in un breve tratto ha toccato il Parco regionale della Maiella e non si notano deturpazioni o rischi per la fauna; 3) il monitoraggio dell’aria, predisposto dalla Snam, boicottato, contestato e fatto rinviare per lungo tempo sta svolgendo il suo lavoro di intesa con l’Agenzia Regionale interessata; 4) la Centrale di spinta della Snam non ha alcuna ricaduta negativa sull’ambiente, né sulla convivenza con la fauna protetta, né con l’Orso bruno marsicano (abituato a scorrazzare per alcuni centri abitati): 5) il progetto (come del resto ogni progetto di metanodotto) è elaborato di intesa e sulla base della cartografia che l’INGV mette a disposizione, sempre. 6) argomento (forse) ignoto: più del 50% dell’elettricità consumata in Italia è generata con metano: per togliere di mezzo il carbone, il petrolio, altri combustibili fossili non basta l’energia idroelettrica (risente delle precipitazioni) o la sempre auspicabile rinnovabile (ancora bassa %) ma occorre approvvigionarsi con altro metano! Se si chiude questo rubinetto ed affidarci alle sole fonti rinnovabili, che procedono troppo lentamente (anche per i costi), non faremmo un bel servizio per la prossima generazione per qualche decennio ancora.