NARDELLA (UIL): COSA NE SARA’ DEL PENITENZIARIO PELIGNO SENZA IL TRIBUNALE?
“Che ne sarebbe del superpenitenziario sulmonese senza il tribunale?”. A chiederlo è Mauro Nardella, segretario generale della Uil Pa Polizia Penitenziaria a proposito della notizia dell’ingresso nel carcere peligno dei fratelli Spada, come riferito questa mattina da ReteAbruzzo. “Come sempre accade all’ombra del Morrone anche nel caso dei fratelli Spada, da ieri reclusi nel carcere di piazzale vittime del dovere, gli uomini alle dipendenze della Direzione e al comando del Dirigente penitenziario Sarah Brunetti sapranno come gestire al meglio una tipologia di detenuti del genere – sottolinea Nardella – Il tutto malgrado la gravissima carenza di organico stia falcidiando le aspettative di vedere il lavoro prodotto da tutti gli operatori penitenziari di stanza al carcere ovidiano compensato dall’assicurazione di quei diritti soggettivi,quali ferie e turni più sopportabili, che troppo spesso ultimamente mancano all’appello. Comunque sia se è stata scelta la struttura peligna per ospitare questi arrestati un motivo ci deve pure essere”. “Cosa ne sarebbe del penitenziario sulmonese senza quel tribunale cioè che, stante il baratro amministrativo nel quale è ricaduto l’Istituto di pena peligno e proprio in funzione della carenza di poliziotti penitenziari, di educatori e degli altri addetti del comparto Funzioni Centrali e che lo sta relegando a istituzione menomata, rappresenta una sorta di ” stampella” in grado di reggerne quel poco di stabilità che ne resta?” chiede ancora l’esponente sindacale. “Spero tanto che i tanti politici e governanti chiamati a svolgere il ruolo di “medici” del sistema trovino la cura giusta per non fare “affossare” la Giustizia e con essa un intero territorio.
L’auspicio quindi è che i rappresentanti del Parlamento si impegnino mantenendo il tribunale aperto a non togliere quella stampella che, in caso contrario, non oserei immaginare cosa arrecherebbe come conseguenza.