EVVIVA LA FACCIA DEL SINDACO DI SULMONA
di Luigi Liberatore – Nessuno mai ha avuto il coraggio di dire come stanno le cose. O almeno come vanno interpretate. Dopo trent’anni, o giù di lì, arriva la liberazione. La liberazione dal vincolo (ipocrita) ambientalista sulla centrale di compressione a servizio del metanodotto da realizzare nell’area peligna, cioè l’insediamento servizio della “pipeline” in direzione Foligno ma che storicamente si ricollega al gasdotto Ciciliano-Vastogirardi. Doveva arrivare Anna Maria Casini, sindaco di Sulmona da cinque anni, per dire “no” all’estremo tentativo di ricorso contro quell’insediamento strategico che tutte le ragioni scientifiche sostengono, avversato solamente da un manipolo di “giapponesi”. Manipolo, purtroppo, cullato da un corteo di politici e amministratori più attenti al loro pacchetto elettorale che al bene dell’interesse generale della gente. Andiamo per gradi. Nessuno può dubitare della lealtà del sindaco di Sulmona a favore delle lotte per l’ambiente. Solo i più giovani non conoscono la generosità che l’attuale sindaco di Sulmona ha riservato a favore della popolazione più debole ed esposta, mentre gli immemori ambientalisti fanno finta di dimenticare la dedizione che la Casini ha sempre riservato a quei problemi. I “giapponesi” hanno chiesto al primo cittadino di promuovere l’ennesimo ricorso al tribunale amministrativo regionale contro il parere del Governo. Anna Maria Casini ha detto No. Per una ragione soltanto: quella ammessa dall’amministratore pubblico competente e rivolta soprattutto alla tutela dell’interesse generale e che ne fa del sindaco di Sulmona un esponente rispettabile del sistema politico. Un “no” al ricorso al TAR che avrebbe avuto esito negativo rispetto alla decisione del Governo centrale e soprattutto per impedire altro sperpero inutile di denaro pubblico. Quello di tutti noi per una causa persa. Ma il sindaco di Sulmona ha ribadito un concetto suo personale, cioè la contrarietà alla centrale di compressione in territorio peligno. Rispettiamo il sindaco Anna Maria Casini per due ragioni: quella del suo cuore e quella della sua funzione di amministratore pubblico. Un NO che condividiamo. Evviva la faccia!
Si è smascherata,finalmente l’ipocrisia.. c’è voluto un po’ di tempo..ma è caduta la maschera.,..meno male qualche mese prima della tornata elettorale…