UN PRANZO DA NIKO ROMITO? COME A SPASSO TRA LE NUVOLE
di Luigi Liberatore – L’aspetto del tristellato chef Michelin è tra il serafico e il meditabondo. Un po’a metà tra Hegel e Schelling, i due più grandi filosofi dell’idealismo. Niko Romito non smette mai di incantare, né chi lo ascolta né chi ha il privilegio di sedere ad uno dei suoi tavoli di Casadonna, la regia dimora dell’ancor giovane cuoco di Rivisondoli che tra le declinanti balze di Castel di Sangro ha fissato il centro del mondo culinario. Deve essere così, davvero, se poi si è mosso addirittura il Corriere della Sera per rilevare il nuovo menù (post Covid) anticipato per la ripartenza da Niko Romito. Cosa si mangerà? E’ presto detto: in primis la carota. Poi sedano, rapa nocciola e cardamomo. Vai con eleganza: ostrica e cicoria, indi costina di agnello e maionese di patate. Poi pasta fredda e calamari; a seguire manzo bollito, finocchio e finocchietto.Non è finita: trota, mandorla e alloro, e ancora, raviolo con ricotta di pecora e acqua. C’è di più: animella, piselli acidi e misticanza. Un attimo, prego. Mica possiamo dimenticare l’aspretto di pomodoro, col piccione, i chiodi di garofano e la senape, e la mela con yogurt. E la frutta compressa, l’infuso di limone, caramello, caffè e pepe, dove li mettiamo? Mamma mia, ci gira la testa. Soprattutto con quella frutta compressa ci sembra di stare tuttavia dal gommista. Però sono una quindicina di piatti, non è uno scherzo. Mica siamo in trattoria. Niko Romito? Altro che Hegel. E’molto più vicino a Friedrich Schelling (il teorico del processo vitale tra natura e spirito) con la sua accoppiata della trota del Sangro cotta con foglia di alloro. E allora? Bè, sapete che vi dico? Andiamoci a pranzo da Niko Romito, appunto a Casadonna, una dimora d’altri tempi dove avrai la sensazione di passeggiare tra le nuvole. Non solo per via dei piatti, perché poi stai tra le montagne di Castel di Sangro e avrai come interlocutori il cielo di sopra e Niko Romito a fianco. Natura e filosofia. Quanto costa il menu completo di quindici portate? Centocinquanta euro. Dieci euro a piatto, come al Dopolavoro ferroviario! Ma vuoi mettere….