IMPEGNO DEI PARLAMENTARI PER SALVARE I TRIBUNALI, ORA SI ATTENDONO FATTI
Capigruppo parlamentari “favorevoli” alla proroga della chiusura dei quattro Tribunali abruzzesi oltre il 14 settembre 2022. La trasferta dei sindaci di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, Gianni Di Pangrazio, Mario Pupillo (che è anche presidente della provincia di Chieti), Anna Maria Casini e Francesco Menna, il presidente della provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, insieme ai presidenti degli ordini degli avvocati, Franco Colucci, Silvana Anna Vassalli, Luca Tirabassi e Vittorio Melone per una serie di incontri con i referenti dei gruppi parlamentari, almeno come dichiarazione di intenti, ha avuto successo. Gli onorevoli Federico Conte, (Articolo Uno Leu), Andrea Del Mastro Delle Vedove, (responsabile dipartimento giustizia di Fratelli d’Italia), insieme al coordinatore regionale abruzzese, Etel Sigismondi; la senatrice Simona Malpezzi (capogruppo Pd) con Luciano D’Alfonso e Stefania Pezzopane; il senatore Ettore Antonio Licheri (capogruppo Movimento 5 Stelle) e Gabriella Di Girolamo;; la deputata Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva, insieme a Camillo D’Alessandro; l’onorevole Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia, insieme al sotto segretario alla giustizia Francesco Paolo Sisto e al senatore Nazario Pagano; Iacopo Morrone, responsabile dipartimento giustizia della Lega insieme a Luigi D’Eramo, seppur in ordine sparso, hanno assicurato il sostegno alla proroga. La delegazione abruzzese ha sottolineato le criticità e le difficoltà derivanti dalla soppressione di indispensabili presidi di giustizia in aree di grande fragilità segnate dai terremoti del 2009 e 2016 e ora alle prese con l’emergenza covid. La delegazione guidata dal sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, “ha ribadito a chiare note a tutti i gruppi parlamentari che la salvaguardia dei Tribunali abruzzesi è fondamentale per le aree dell’Abruzzo: l’eventuale chiusura, oltre che aprire un’autostrada per la criminalità, darebbe un colpo letale all’economia, la viabilità e l’ambiente di questo splendido lembo d’Abruzzo. Il nostro primo obiettivo è ottenere la proroga in vista della tanto attesa riforma della geografia giudiziaria”. Ora, naturalmente, si attendono i fatti, ovvero, la concretizzazione degli emendamenti presentati da alcuni onorevoli abruzzesi per prolungare la “vita” dei quattro Tribunali nella speranza di agganciare la riforma.
Questi tribunali minori, con l’informatizzazione dei processi, non hanno più motivo di esistere per i costi delle strutture. Solo per qualcuno di questi si può parlare di maggior tutela della legalità ed una esigenza territoriale. Esempio il tribunale di vasto: si trova al doppio della distanza da chieti rispetto a lanciano, con san salvo raggiunge i 70 mila abitanti quindi il doppio di lanciano. Vasto si trova sulla terra di frontiera rispetto alla criminalità del suo sud. La conseguenza più oggettiva è che Vasto deve essere salvato e lanciano deve essere chiuso. Oppure perché non si uniscono in una unica direzione con il civile a lanciano ed il penale a Vasto? Così pure Sulmona ed Avezzano, ovviamente il civile a Sulmona, il penale ad Avezzano. Oppure perché questi grandi politici, diventati paladini a spese del contribuente, non si danno da fare per favorire la funzione dei giudici di pace che quelli veramente sono capillari sul territorio, svolgono un utilissimo lavoro di smaltimento delle piccole controversie che bloccano i tribunali e vengono persino sottopagati!