TAGLIO PARCO SIRENTE, DI GIROLAMO: FERMARE UNO SCEMPIO A DANNO DELL’ABRUZZO

“Non sono bastate oltre 120mila firme raccolte da una vasta coalizione di associazioni ambientaliste e mesi di opposizione del M5S in Regione Abruzzo. La giunta di centrodestra di Marsilio, nel consiglio regionale convocato per domani, vuole tagliare 14mila ettari di area protetta menomando gravemente il Parco regionale del Sirente Velino. E non sente ragioni, se non quelle di alcuni sindaci che vogliono uscire dal Parco ma mantenendo qualche metro quadro sotto protezione per lucrare vantaggi economici senza impegnarsi troppo nella tutela del territorio. Sono scelte inaccettabili, legate al mero calcolo elettorale che una giunta regionale seria avrebbe il dovere di respingere al mittente”. Lo afferma la senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo. La parlamentare al riguardo ringrazia il consigliere regionale del M5S Giorgio Fedele che “ha tenuto al palo per più di un anno questa legge scellerata, con una opposizione decisa e intelligente”. “Marsilio, se è così “green” ed ecologista come viene a raccontare a Roma, fermi il suo assessore leghista e la sua maggioranza prima del Consiglio regionale di domani – conclude Di Girolamo – diversamente, sarà responsabile di uno scempio anacronistico a danno dell’intero Abruzzo”.

 

One thought on “TAGLIO PARCO SIRENTE, DI GIROLAMO: FERMARE UNO SCEMPIO A DANNO DELL’ABRUZZO

  • Che donna anziana, oppure di vuota gioventù che non ha visto mai nulla. Ancora pensa al concetto sorpassato dei parchi o dei circhi equestri.
    Global Catholic Climate Movement
    700 12th St NW Suite 700 PMB 90321
    Washington DC, 20005, USA
    Ora la sfida climatica è globale ed il pensiero deve essere integrale.
    Invece di pensare al parco Sirente-Velino che soltanto un posteggio di posti pubblici di appalti e corruzione che istituì Enzo Lombardi (ed ho detto tutto) che provvedesse a richiedere il consumo energetico ipotetico per salire i treni ad alta velocità sino a quota 900 della Roma-Pescara così come progettata ,e , se non vi siano alternative con nuovi percorsi con consumo energetico di prospettiva molto inferiore e con minor carico di emissioni in atmosfera nel prossimo secolo.

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