IL DIARIO DI SOLIMO: 13 MAGGIO 1954, IL VALORE DELLA VITA
Fabio Maiorano – Non esitò neppure un attimo quando vide che il tenente era in grandissima difficoltà, travolto dalla corrente impetuosa del torrente Malina, gonfio e minaccioso per il nubifragio che da ore infuriava sul Friuli. Si gettò in acqua, lottò con tutte le forze ma alla fine dovette arrendersi: scomparve tra i flutti insieme al giovane comandante del suo plotone, il tenente Giovanni Malisani. Era il 25 ottobre 1953. Per il generoso sacrificio della vita, per il coraggio e per questo straordinario atto di eroismo, Armando Ranucci, 22 anni, caporal maggiore dell’8° Reggimento Alpini, battaglione Cividale, è stato insignito dalla Fondazione Carnegie, il 13 maggio 1954, della medaglia d’Oro al Valor Civile. Nel comune friulano di Attimis, in provincia di Udine, la tragedia dei due militari è ricordata con una stele di pietra. A Sulmona, città dove il giovane nacque il 5 marzo 1931, gli è stato eretto un busto di bronzo nel“parco della Rimembranza”, davanti all’ingresso principale della caserma “Cesare Battisti”.