IL DIARIO DI SOLIMO: 1°MAGGIO 1233, LA PRIMA CAPITALE DELL’ABRUZZO
Fabio Maiorano – Per dare un nuovo assetto organizzativo e giurisdizionale all’amministrazione del regno di sicilia, il sovrano Ruggero il Normanno aveva creato, nel 1140, vari distretti territoriali con a capo i Giustizieri, o Governatori Generali, funzionari imperiali che rappresentavano l’autorità regia a livello provinciale e che avevano potere anche sui feudatari. Meno di un secolo dopo, nel 1233, l’imperatore Federico II di Svevia – lo Stupor mundi– divise il regno
in quattro province con altrettante città capitali che destinò a sede dei Comizi Generali di ogni provincia. La prima provincia, che abbracciava il Principato della terra di Lavoro e il Contado di Molise, ebbe per capitale
Salerno; la seconda comprendeva la Puglia, la Basilicata, la Capitanata e aveva per capitale Gravina; la terza racchiudeva l’intero Abruzzo, con Sulmona capitale; la quarta, con Cosenza capitale, era limitata alla Calabria. In queste città, due volte l’anno – il 1° maggio e il 1° dicembre – doveva congregarsi la Corte generale per otto giorni, e se necessario per quindici giorni, per sbrigare quanto di loro competenza. In ciascuna capitale dimorava il Giustiziere e tutti i ministri delle rispettive province intervenivano alla presenza del Legato imperiale. Sulmona perse titolo e ruolo di capitale dell’Abruzzo nel 1273, sotto il dominio dell’angioino Carlo I, che col diploma di Alife divise la regione in due distretti amministrativi, separati geograficamente dal fiume Aterno-Pescara: l’Abruzzo Citeriore con capitale Chieti e l’Abruzzo Ulteriore con capitale Aquila.