“Ringrazio le associazioni di categoria e i sindacati che stanno dando vita a una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione della politica abruzzese verso il comune obiettivo del riconoscimento del corridoio tirreno-adriatico, in vista della revisione delle Reti Ten-t. Reti che hanno visto l’Abruzzo finora drammaticamente escluso, sia per l’asse est-ovest che per quello nord-sud. Un’esclusione che comporta per il nostro territorio il rischio di un’oggettiva marginalizzazione. E’ un obiettivo che la Giunta regionale da me guidata ha assunto come prioritario nel mandato di governo, e verso il quale la Regione ha già da tempo dimostrato la sua coerenza con atti e documenti ufficiali”. Lo afferma il presidente della Regione, Marco Marsilio. “Voglio infatti con l’occasione ricordare che, ripartendo dall’approvazione nel 2015 al Parlamento Europeo dell’emendamento contenente il “completamento del Corridoio Baltico–Adriatico sull’intera dorsale adriatico–ionica, l’estensione nord–sud del Corridoio Scandinavo–Mediterraneo e una migliore connessione tra la penisola Iberica, l’Italia centrale e i Balcani occidentali”, quando nel 2019 la Commissione europea ha avviato il processo di riesame del Regolamento (UE) n. 1315/2013, nel luglio 2019 la Regione Abruzzo ha partecipato alla prima consultazione pubblica avviata dalla Commissione europea per modificare le Reti Ten-t, inviando il proprio contributo ai successivi questionari della procedura di riesame del Reg. n. 1315/2013 e focalizzati su distinti argomenti di revisione. Dando seguito alla consultazione pubblica, il 09/09/2019 la Giunta regionale con Deliberazione n. 505/2019 ha approvato la Relazione tecnico-istruttoria contenente la proposta della Regione Abruzzo di revisione, trasmessa sia al Ministero sia a Bruxelles. Pochi giorni dopo, la Regione sigla il Protocollo d’Intesa con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Centrale nell’ottica di sviluppare la trasversalità dei collegamenti merci tra la sponda tirrenica ed adriatica della penisola con l’obiettivo di ottenere, per il tramite del governo nazionale, il riconoscimento in Europa dell’estensione dei Corridoi della mobilità europea lungo la costa adriatica e lungo l’asse trasversale tirreno-adriatico. Un anno dopo viene siglato un altro Protocollo d’Intesa per lo sviluppo del Corridoio Adriatico con le Regioni Marche, Molise e Puglia per creare una strategia unitaria di sviluppo finalizzata al potenziamento della dorsale adriatica centromeridionale e delle sue connessioni trasversali, da sottoporre al Governo centrale proprio in vista del processo di riesame della rete europea dei trasporti, Protocollo del quale l’Abruzzo è stata Regione promotrice. Nell’ottobre scorso il MIT ha chiesto alla Regione Abruzzo di avanzare la propria proposta di revisione delle reti TEN-T. La Regione Abruzzo, insieme alle altre 3 Regioni sottoscrittici della Intesa del 24/10/2020, ha formulato alla Commissione Infrastrutture della Conferenza delle Regioni una proposta contenente l’inclusione nella rete Core della sezione “Ancona-Bari” lungo l’asse adriatico e della sezione trasversale “Civitavecchia-Pescara-Ortona” che collega il mar Tirreno al mar Adriatico, entrambe non recepite nel 2013 nella rete centrale, prerequisito essenziale per appartenere ad un Corridoio. Al momento, al Ministero delle Infrastrutture sono in corso gli incontri bilaterali tra le Strutture tecniche dello stesso Ministero e la Commissione Europea per esaminare le proposte pervenute dalle varie Regioni e valutare i criteri di ammissibilità, che devono essere omogenei su tutto il territorio della Unione Europea. Per quanto concerne quella avanzata dalla Regione Abruzzo, in base ai requisiti stabiliti dal Regolamento UE 1315/2013 i porti di Pescara ed Ortona non rientrerebbero né nella rete Core né in quella Comprehensive a causa dell’insufficiente volume di traffico merci movimentato negli anni 2018-2019 (per Pescara il volume è 0, mentre per Ortona, essendo allo 0,06%, è inferiore al minimo stabilito, cioè lo 0,1% del volume complessivo a livello europeo). Ortona però potrebbe essere inserita almeno nella rete Comprehensive nel caso in cui il Ministero Infrastrutture volesse farne “pesare” proprio la valenza di porto militare. La proposta è stata rimessa, a seguito degli incontri bilaterali, alla Struttura Tecnica di Missione del Ministero per le decisioni da concordare con il Ministro dei Trasporti” spiega il presidente. “Pertanto, chiedo ai parlamentari abruzzesi di intraprendere un’azione politica di sensibilizzazione del Ministro Giovannini affinché dia la direttiva di tenere in giusta considerazione la valenza strategica di natura militare del porto di Ortona, in modo da proporla alla Commissione Europea come porto Comprehensive (Globale), come già richiesto dalla Regione Abruzzo. Per quanto concerne, invece, l’inserimento nella rete CORE delle infrastrutture viarie e ferroviarie trasversali (da est a ovest) si sta valutando se ci siano i requisiti per classificarle come rete Core. I negoziati politici tra Commissione Europea e Governo italiano avranno inizio a settembre 2021 e si concluderanno presumibilmente entro fine del 2023. Per dare forza alla nostra pretesa, un passo fondamentale è dimostrare che lo Stato italiano, nel suo complesso, è il primo a credere nell’importanza del corridoio tirreno-adriatico, potenziando le infrastrutture e facendo investimenti seri. La nomina, annunciata oggi, del Commissario per la realizzazione del potenziamento e velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara nella persona dell’ing. Vincenzo Macello va nella giusta direzione. E’ la strada che, anche in questo frangente, l’Abruzzo ha indicato per prima, chiedendo e ottenendo a marzo 2020 un Tavolo istituzionale con la Regione Lazio, il Mit e RFI, che sei mesi dopo ha generato il progetto condiviso da tutte le Istituzioni interessate (prima volta nella storia a raggiungere questo obiettivo). Ora che si passa alla fase operativa, occorre stanziare tutte le risorse, utilizzando tutti gli strumenti disponibili: dal PNRR (che può contenere solo la parte realizzabile entro i termini stretti imposti dal Recovery Plan) al Bilancio ordinario, attraverso il Contratto di Programma con RFI. Sono certo che, anche grazie alla spinta di imprese, associazioni e sindacati, tutta la delegazione parlamentare abruzzese si adopererà affinché i fondi vengano stanziati e l’opera realizzata nella sua interezza (compreso il potenziamento cargo)” conclude il presidente.
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