FURBETTI DEL CARTELLINO, STORIA DI UNA SENTENZA ANNUNCIATA
Sul dispositivo del giudice Alessandra De Marco che ha dichiarato illegittimo il licenziamento dell’ex dipendente comunale Stefano Pezzella, coinvolto nella cosiddetta inchiesta dei “furbetti del cartellino”, va fatta un po’ di chiarezza. Il giudice dice che “nel momento in cui il Comune si era attivato per l’irrogazione della sanzione disciplinare, era decaduto dal relativo potere, essendo decorso il termine perentorio per l’avvio del procedimento disciplinare”. Cosa significa? Significa che l’azione disciplinare è stata attivata con ritardo, o meglio a tempo scaduto. Ma non per colpa dell’attuale segretario generale Nunzia Buccilli che, bisogna ricordare, ha preso in mano la situazione degli “assenteisti”, di quelli cioè filmati dalla guardia di finanza tra le bancarelle del mercato durante l’orario di lavoro o in piazza tra le biciclette del Giro d’Italia o con l’amante tra i vicoli del centro storico, appena giunto a Palazzo San Francesco. In poco tempo ha studiato la situazione irrogando i provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti che, secondo le carte, avevano violato le regole assentandosi ingiustificatamente dal lavoro. Se responsabilità ci sono, vanno quindi addebitate a chi l’ha preceduta e a quelli, tra dirigenti e assessori in sella in quel momento, che non hanno fatto fino in fondo il proprio dovere. Vogliamo ricordare prima a noi stessi e poi a qualche cronista distratto, che il 18 maggio, quando l’allora Silvia Krantz responsabile dell’Ufficio procedimenti disciplinari chiese alla procura l’acquisizione del fascicolo aperto nei confronti dei dipendenti comunali messi sotto inchiesta dalla guardia di finanza, tra i quali figurava anche la dirigente Filomena Sorrentino, la giunta, (sindaco assente, non per questo esente da responsabilità), decise di non rinnovare il contratto alla Krantz, (con il parere contrario al rinnovo dell’indagata Sorrentino), proprio nel momento in cui, la Krantz, stava per ritirare il fascicolo e irrogare i relativi provvedimenti disciplinari. Al posto della Krantz si insediò l’Ufficio provvedimenti disciplinari composto, badate bene dall’ex segretario generale Francesca De Camillis e da due dirigenti indagati, che avrebbero dovuto giudicare tra gli altri, anche i loro comportamenti. Upd che, naturalmente, non adottò alcun provvedimento. Una storia che si è trascinata avanti fino all’arrivo del nuovo segretario generale Nunzia Buccilli che, come detto, ha fatto anche se ormai erano scaduti i tempi, quello che avrebbero dovuto fare i suoi predecessori. Questa è la storia e questa è la realtà. Il resto sono solo chiacchiere
Per i reati omissivi.. dovrebbero essere coinvolti..tutti quelli che nn hanno agito per far attivare la commissione disciplinare…e sono tanti; per il reato commissivo.. c’è poco da dire..la segretaria ( che è un avvocato) sapeva che il procedimento era fuori tempo massimo..ora il comune è debitore del dipendente..per svariati migliaia di €.., è così difficile trovare il colpevole?
bene, oltre al danno la beffa,nessuno paghera’,le responsabilita’ sono certe e precise,con nome e cognome,per tutti i politici e loro indicati,cialtroni,incapaci,incompetenti,inutili,pedate bene assestate,in attesa della legge “lancia-fiamme”,o no?