I RITI DI PASQUA SI TERRANNO IN CHIESA
Per il secondo anno consecutivo, a causa della pandemia, le confraternite sulmonesi, quella della SS.Trinità e quella di S.Maria di Loreto, saranno costrette a studiare soluzioni alternative, per salvare le loro più suggestive tradizioni, quelle che da secoli legano il nome della città e della diocesi di Sulmona alla Pasqua, con la processione del Cristo Morto, la sera del Venerdi santo e la Madonna che scappa in piazza Garibaldi, a mezzogiorno di domenica di Pasqua. Entro la prossima settimana, che precede la settimana santa, i due sodalizi decideranno le sorti delle loro tradizioni, cercando una soluzione alternativa, tenendo conto delle rigide e pesanti restrizioni stabilite dal dpcm per il contenimento della diffusione del coronavirus. “Ho incontrato sia il vescovo monsignor Fusco che il sindaco Casini, le limitazioni per la Pasqua sono identiche a quelle dell’anno scorso, quindi la processione del Cristo Morto purtroppo anche quest’anno non potrà svolgersi” spiega Raffaele Carrozza, rettore dell’Arciconfraternita trinitaria. E’ probabile comunque sia che già martedi il consiglio direttivo dei trinitari possa prendere una decisione definitiva, dopo alcune settimane di riflessione e di sondaggi per verificare la praticabilità di diverse ipotesi, tutte da concordare con il vescovo. Al momento almeno l’ipotesi più percorribile, in alternativa alla processione del Venerdi Santo, appare quella della celebrazione di una Via Crucis, presieduta dal vescovo e dal cappellano don Gilberto Uscategui, alla quale prenderanno parte rappresentanti delle autorità civili e un gruppo di confratelli nell’abito tradizionale, saio rosso e pettorina bianca. La Via Crucis potrebbe tenersi nella chiesa dell’Annunziata nel pomeriggio di Venerdi Santo. Mentre verrebbe esclusa l’ipotesi di un allestimento delle statue processionali nella chiesa della SS.Trinità, aprendo la chiesa alla visita dei fedeli. In questo caso infatti potrebbero crearsi inevitabili assembramenti e quindi l’ipotesi è certamente accantonare. Per i confratelli lauretani invece potrebbe prospettarsi una replica dell’esperienza positiva compiuta l’anno scorso. Il rito della Madonna che scappa, culmine della Pasqua sulmonese, sicuramente non sarà tenuto in piazza Garibaldi, nemmeno vietando l’accesso al pubblico. Quindi con tutta probabilità i lauretani salveranno la loro tradizione dando vita all’incontro tra la Vergine e il Cristo Risorto, con la “corsa” lungo la navata centrale della chiesa di S.Maria della Tomba. Ma sebbene la chiesa sia praticabile, sempre con un numero limitato di presenti, la “corsa” avverrebbe alla presenza di una piccola rappresentanza dei lauretani, in tunica bianca e mozzetta verde insieme al vescovo, al cappellano don Ramon Peralta e alle autorità civili. Anche i lauretani prenderanno una decisione la settimana entrante. Bisogna muoversi tra dpcm, ordinanze regionali, circolari e direttive varie. Non è facile per nessuno e giustamente è assai rigido il controllo che prefetto e sindaco, oltre al vescovo, sono tenuti ad esercitare su qualsiasi ipotesi. Ma le confraternite pur rinunciando ai riti più cari ai sulmonesi, intendono, in ogni modo, non “oscurare” del tutto le loro tradizioni.