IL DIARIO DI SOLIMO: 7 MARZO 1945, UN CALCIO ALLA GUERRA

Fabio Maiorano – La seconda guerra mondiale si sta trasformando in disfatta anche per l’Italia che, ormai allo stremo, firma l’armistizio; e dopo l’8 settembre 1943 scoppia il caos: gli ex nemici diventano alleati e i tedeschi, un tempo alleati, ora sono nemici in casa. Dal campo di concentramento n. 78, a Fonte d’Amore, i tremila prigionieri – ufficiali e soldati inglesi, francesi, sudafricani, polacchi – si danno alla fuga. Molti riescono a superare la fatidica linea Gustav, a ridosso del fiume Sangro, e a ricongiungersi all’esercito alleato; tanti altri, invece, vagano nelle campagne della conca sulmonese, nascosti e sfamati dalla popolazione, tutti sotto la minaccia costante dell’inflessibile rappresaglia tedesca. A giugno ’44 l’esercito germanico batte in ritirata, Sulmona è libera, arrivano partigiani e americani. Gli ex prigionieri del Campo 78, da mesi figli adottivi della comunità peligna, si sentono ormai di casa e ci sfidano addirittura a football: domenica 7 marzo 1945, una rappresentativa della Raf, l’aviazione inglese, e i calciatori dell’Associazione sportiva Sulmona assestano un memorabile “calcio alla guerra” nell’incontro vinto per 3 a 1 dai biancorossi locali. Nella gara di ritorno, però, avranno la meglio gli inglesi, con un gol segnato negli ultimi minuti.