COVID IN ABRUZZO, 13 NUOVI CONTAGI E CONDIZIONI STAZIONARIE PER PAESI ZONA ROSSA
Sono 13 i nuovi casi di positività al coronavirus nel Centro Abruzzo che continuano ad investire soprattutto l’Alto Sangro. I nuovi positivi infatti sono residenti 4 ad Ateleta, 4 Castel Di Sangro, 2 Roccaraso, 1 Scontrone, 1 Sulmona e 1 Roccacasale. Solo per un minore residente a Sulmona e per un 19enne di Ateleta il contagio non sarebbe dovuto alla variante. Sono 349 gli attuali positivi in Centro Abruzzo con Ateleta che tocca quota 51. Nel piccolo centro dell’Alto Sangro è stato attivato il supporto psicologico per i residenti, dopo la predisposizione di un cordone sanitario, per controllare cioè ingressi e uscite dal paese e la chiusura degli istituti scolastici. Situazione stazionaria nei centri peligni in zona rossa. Il caso di Roccacasale- precisa il sindaco, Enrico Pace- fa riferimento a un soggetto che si trovava già in quarantena perché entrato in contatto con un congiunto positivo. Nessun nuovo fronte quindi mentre si scaldano i motori per i tamponi molecolari. Da fonti vicine alla Regione si apprende in effetti che l’ente sarebbe disposto a fermare in anticipo la zona rossa, entrata in vigore da oggi fino al 7 marzo, in caso di stabilizzazione della curva epidemiologica ed esito positivo dello screening. I comuni si stanno attrezzando per raccogliere le adesioni e fissare la data. A Cansano in cento si sono prenotati nel giro di 24 ore. Roccacasale sta invitando la popolazione ad aderire tramite i canili telematici. In procinto di screening anche Campo Di Giove. Non è escluso quindi che la zona rossa possa durare meno del previsto anche perché non è azzardato ricordare che la soglia di allarme era ormai rientrata tenendo che, fatta eccezione per l’odierno caso già isolato di Roccacasale, gli ultimi contagi risalgono al 9-10 febbraio. Novità arrivano sul fronte della campagna vaccinale con la sede del Palasport dell’Incoronata che passa l’esame della Asl. All’esito del sopralluogo odierno si è deciso di partire a pieno regime da lunedì 1 marzo ma per gli over 80 c’è da aspettare. L’azienda ha a disposizione sole 500 dosi di Pfizer. Per cui lunedì si partirà con docenti e forze dell’ordine e la tanto attesa dato di avvio della vaccinazione per le categorie fragili arriverà solo nei prossimi giorni. Questo vuol dire che servono altre dosi ma anche più farmacisti perché gli ultimi reclutati stanno completando il percorso di formazione. E’ il vero problema a un anno della pandemia con il sistema che non riesce a spingere più di tanto il piede sull’acceleratore mentre c’è chi da marzo 2020, tra vaccini e tracciamenti, non conosce più riposo.