DONNE PSI ATTACCANO LA REGIONE SU CIRCOLARE PILLOLA RU486
Il Partito socialista abruzzese e le donne socialiste attacca il governo regionale perchè riluttante all’applicazione delle norme sull’uso della pillola abortiva. “II ministro della salute, con circolare della direzione generale della prevenzione del 18 agosto 2020, ha provveduto ad aggiornare le linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza mediante assunzione della cosiddetta pillola abortiva ru486. con tale circolare si disponeva che non era da ritenersi più obbligatorio che il percorso di interruzione volontaria farmacologica della gravidanza avvenisse in regime di ricovero ordinario in ospedale, ma che tale intervento poteva essere attuato anche in strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonche’ in consultori oppure day hospital. nell’applicazione di questa circolare ministeriale tuttora molte Regioni si stanno muovendo in maniera difforme tra il vincolo a somministrare la pillola ru486 solo negli ospedali, magari seguendo il percorso in day hospital, oppure, al contrario, in strutture territoriali pubbliche e collegate ad ospedali come consultori familiari ed ambulatori specializzati ed autorizzati a farlo” spiegano i socialisti. L’Abruzzo appartiene al gruppo di regioni riluttanti nell’adeguarsi alle nuove direttive ministeriali tant’e’ che pochi giorni fa e’ stata diramata a tutte le asl una circolare a firma dell’assessora alla salute, nicoletta veri’, e del direttore del dipartimento regionale sanita’, claudio d’amario, con la quale si raccomanda fortemente che l’interruzione volontaria di gravidanza mediante la cosiddetta pillola abortiva sia effettuata preferibilmente in ambito opedaliero e non nei consultori familiari. tale indicazione regionale sarebbe motivata dall’ attuale situazione in cui versano i consultori, dove nella maggior parte dei casi non e’ presente una figura medica oltre all’assenza di una sufficiente integrazione funzionale con una struttura ospedaliera. stante la constazione da parte degli stessi responsabili della sanita’ regionale abruzzese circa il cattivo stato in cui si trovano attualmente i consultori familiari, che non consentirebbe la somministrazione della pillola ru496 in sicurezza sanitaria rispetto ai possibili effetti collaterali” ricordano i socialisti. “Le donne del partito socialista chiedono all’assessora Veri’ che la Regione ponga in essere subito tutti gli interventi idonei a modificare la critica situazione in cui versano i consultori abruzzesi, cosi’ come ammesso in primis dall’assessora medesima nella predetta circolare. le disfunzioni del sistema sanitario abruzzese non possono condizionare e limitare il diritto delle donne ad effettuare una sofferta scelta di vita, precludendo loro il contesto territoriale del consultorio. le donne socialiste chiedono alla regione fattivi ed idonei interventi per superare l’attuale stato di abbandono in cui versano i consultori familiari , dotandoli di tutte le figure professionali previste e necessarie a svolgere con efficacia ed efficienza le funzioni attribuite loro dalla legge, come anche le attivita’ di informazione capillare per educare ad una sessualita’ consapevole ed all’uso della contraccezione soprattutto tra le generazioni piu’ giovani come fattore di prevenzione. le raccomandazioni diramate dalla regione abruzzo alle proprie asl non rappresentino il tentativo di limitare il diritto all’autodeterminazione delle donne in un’ottica catto-integralista , restringendo di fatto i luoghi deputati alla somministrazione della pillola ru486” concludono le donne socialiste.