RAGAZZA SULMONESE VIOLENTATA E PICCHIATA DENUNCIA IL SUO AGUZZINO

Una notte da incubo che una giovane di Sulmona avrebbe trascorso a casa di un 44enne del posto, il quale contro la sua volontà l’avrebbe presa con la forza fino ad avere un rapporto sessuale completo. Di fronte al suo rifiuto l’uomo l’avrebbe sollevata di peso e fatta sedere sul tavolo della cucina. Quindi dopo averla ripetutamente schiaffeggiata, colpita con i pugni sui fianchi, sulle costole e sulla schiena, avrebbe strappato i leggings indossati dalla ragazza costringendola a subire atti sessuali completi. Lo riporta oggi il quotidiano Il Centro in un articolo di Claudio Lattanzio. Non contento di quello che aveva fatto, sempre secondo il racconto della giovane sulmonese, l’uomo le avrebbe sequestrato il telefonino per impedirle di comunicare con gli altri. Trascorsa la notte la giovane si sarebbe svegliata presto e con una scusa sarebbe riuscita a scappare recandosi in commissariato a denunciare l’incubo vissuto. Una storia che assomiglia molto a quella dell’imprenditore milanese Alberto Genovese, il re delle start up, accusato di aver stuprato e drogato alcune fotomodelle nella sua lussuosa casa al centro di Milano. Un racconto choc, quello della ragazza, allo stesso tempo drammatico e pieno di particolari che i poliziotti del commissariato hanno voluto immediatamente verificare recandosi a casa dell’uomo dove hanno avviato un’accurata perquisizione trovando il telefonino della ragazza e all’interno di un frigorifero spento, un barattolo contenente una sostanza bianca che sarà sottoposta ad analisi da parte della sezione di polizia scientifica del commissariato. Davanti alle contestazioni della polizia, l’uomo avrebbe dichiarato di non aver fatto alcuna violenza alla giovane ma che la stessa sarebbe stata pienamente consenziente. La mattina stessa del 2 febbraio, giorno della denuncia e della conseguente perquisizione, la giovane sarebbe stata accompagnata in ospedale dove sarebbe stata sottoposta a visita medica per accertare l’entità delle lesioni e se era stata violentata. Ieri, l’inchiesta che vede l’uomo accusato di violenza sessuale, lesioni e furto, ha avuto un altro importante passaggio con il sostituto procuratore Stefano Iafolla che ha chiesto e ottenuto di sottoporre l’indagato alla prova del Dna. Il magistrato vuole accertare attraverso l’esame della saliva se le tracce organiche ritrovate sui vestiti della giovane sulmonese, siano compatibili con il Dna del 44enne. Bisogna sottolineare che l’indagato si è sottoposto spontaneamente all’esame, ammettendo di aver avuto un rapporto con la giovane che lei era pienamente consenziente. Quello che dovrà spiegare invece, sono le lesioni, che sarebbero state riscontrate sul corpo della ragazza. Insomma una brutta storia che annuncia altri colpi di scena.