IL DIARIO DI SOLIMO: 11 FEBBRAIO 1888, NASCE VIRGILIA D’ANDREA
Fabio Maiorano – Virgilia D’Andrea giornalista e scrittrice. Orfana dei genitori quand’è ancora bambina, passò la giovinezza in convento, con alcune parenti religiose, che le impartirono una rigida educazione cattolica. Conseguito il diploma di maestra, decise di lasciare il convento nel 1909 per darsi all’insegnamento. Alla vigilia della guerra mondiale partecipò a manifestazioni antimilitariste e conobbe molti anarchici abruzzesi, tra cui Armando Borghi, confinato in Abruzzo, che diverrà suo marito. La sua intensa attività di propaganda anarchica la mise nel mirino della polizia che l’arrestò più volte. All’avvento del regime fascista si trasferì a Parigi dove fondò e diresse la rivista Veglia. Nel 1928 raggiunse il consorte negli Stati Uniti, a New York, morì cinque anni dopo, il 12 maggio 1933, consumata da un tumore all’intestino. Scrittrice prolifica, ha dato al movimento anarchico un rilevante contributo di pensiero e di opere che la pongono tra i protagonisti dell’anarchismo a livello mondiale. Ha lasciato scritti di straordinario interesse: Tormento, volume di versi pubblicato in Italia nel 1922 e ristampato a Parigi nel 1929; l’ora di Maramaldo, raccolta di prose edita a Parigi nel 1928; Torce nella notte, altra raccolta di saggi e prose pubblicata a New York nel 1933, pochi giorni prima della morte, nonché gli articoli pubblicati sugli otto numeri della rivista Veglia e il testo di un paio di conferenze.