PUNTO NASCITA, SCOCCIA: PIU’ SOLUZIONI E MENO RISOLUZIONI

“Per il punto nascita più soluzioni e meno risoluzioni”. Ad affermarlo è il consigliere regionale Marianna Scoccia, che torna sul nodo della ventilata chiusura del punto nascita. “La chiusura del punto nascita di Sulmona deve essere scongiurata con ogni mezzo a nostra disposizione. Da consigliera regionale porto avanti questa battaglia dal 2019, da sindaco mi attivai sin da subito come molti altri colleghi: ricordo bene che al momento della votazione di una mia risoluzione in Consiglio regionale, la Lega, dunque anche la consigliera La Porta, uscí dall’aula; questione di stile e di obiettivi – sottolinea Scoccia – Personalmente ho sempre, e solo avuto, l’intento di difendere i diritti del territorio e ritengo, oggi come allora, che sia giusto, farlo senza guardare convenienze e colori politici, nonostante il colpevole immobilismo dell’assessore alla Sanità, soprattutto quando si parla di sanità in pieno periodo pandemico”. “Quello che doveva essere realizzato dalla Regione Abruzzo per ottenere la deroga al Decreto Lorenzin era l’attuazione di un Piano di adeguamento agli standard, come da direttive ministeriali, in termini di   dotazioni organiche e di assistenza con guardia attiva anestesiologica e pediatrico/neonatologica H24, per la sicurezza delle madri e dei neonati – precisa Scoccia -Con consapevolezza ho votato a favore della risoluzione della consigliera La Porta, che  dopo anni di silenzi finalmente batte un colpo. Non sono per la contrapposizione ma per la collaborazione a tutela dell’intero territorio peligno, vorrebbe che iniziative  di questo tipo fossero fatte con forza e avrebbe avuto ancora più forza e calore se iniziative di questo tipo fossero fatte insieme e non rappresentino una gara a chi fa prima. un territorio che ha due rappresentanze regionali non deve dividersi  su argomenti di questo tipo”. “Ora spero che ci siano più “soluzioni e meno risoluzioni” come qualcuno diceva qualche tempo fa e che finalmente la Regione intervenga dopo due anni persi”.