IL DIARIO DI SOLIMO: 23 GENNAIO 1885, UNA PORTA DI TROPPO

Fabio Maiorano – Davvero singolare è la sorte toccata alla porta Sancti Pamphili che chiudeva a nord la cinta muraria cittadina, a ridosso del complesso conventuale di S. Agostino: abbattuta nel 1824 e ricostruita nell’estate del 1863 a fianco della cattedrale di S. Panfilo, al fine d’inglobare nelle mura urbane la stessa cattedrale e il palazzo vescovile, tornò di nuovo nel mirino dei consiglieri comunali una ventina di anni dopo; infatti, nella seduta del 23 gennaio 1885

fu deliberato di demolire la porta «per dare adito alla corrente dei venti e per togliere così l’umidità, che ora s’avverte sul piazzale (sic)». All’epoca, la delibera non ebbe seguito, ma a distanza di cinque anni il consiglio municipale tornò sull’argomento e, all’unanimità, il 20 ottobre 1890 decise di togliere di mezzo quella porta che, eretta per scopo di difesa, aveva ormai perso anche questa funzione e inoltre non presentava «altre utilità pratiche ed estetiche». La porta fu prontamente rasa al suolo all’inizio del 1891; il 26 febbraio seguente, il signor Patrizio Corvi chiese di acquistare il sito su cui sorgeva la porta (66 metri quadrati) e il materiale di risulta per completare la facciata del suo palazzo, situato nelle vicinanze. Posta ai voti in Consiglio Comunale, l’istanza fu accolta con 7 voti a favore e 6 contrari: il sito fu pagato 329,77 lire, il materiale 431,15 lire.