COORDINAMENTO NO HUB DEL GAS: TRENI A IDROGENO SI MA VERDE

Treno a idrogeno si ma a idrogeno verde. E’ quanto sostiene il Coordinamento No Hub del Gas. “Il progetto di un  treno a idrogeno, che dovrebbe entrare in esercizio  lungo la tratta ferroviaria Sansepolcro – Sulmona,  rappresenta una importante innovazione verso l’uso di energie pulite, rispettose del clima e dell’ambiente. Ma ad una condizione : che venga utilizzato idrogeno verde, prodotto cioè da fonti energetiche rinnovabili. Dalle notizie diffuse dagli organi di informazione sembrerebbe che questa sia la soluzione scelta. Ma a sollevare dubbi sono altre notizie che negli ultimi tempi hanno riguardato l’introduzione di treni a idrogeno in Italia” spiega il coordinamento. Nello scorso ottobre Snam e Ferrovie dello Stato hanno firmato un accordo per avviare l’utilizzo di treni a idrogeno nel nostro Paese. Il primo treno a idrogeno, entrato in funzione in Germania nell’ottobre 2018, è stato costruito dalla società francese Alstom. E proprio Alstom e Snam, nel giugno 2020, hanno sottoscritto un accordo quinquennale per l’introduzione in Italia sia dei treni a idrogeno che  delle infrastrutture necessarie  per fornire  il combustibile e i servizi di gestione dei mezzi.  Sempre alla Alstom le Ferrovie Nord Milano hanno ordinato 6 treni alimentati a idrogeno che verrebbero utilizzati, dal 2023, sulla linea tra Brescia e Iseo di 100 km. Questi treni  funzioneranno  con idrogeno ottenuto con la tecnologia SMR  (Steam Methane Reforming)  del metano con cattura, trasporto e stoccaggio della CO2 prodotta dal processo di trasformazione del metano in idrogeno (CCS : Carbon Capture and Storage) . “Questo sistema, con cui si ottiene il cosiddetto  idrogeno blu, è ancora in fase di sperimentazione, comporta costi molto elevati e  presenta parecchie incertezze in merito alla sua sicurezza, stante la difficoltà di individuare siti idonei per lo stoccaggio della CO2. Il Ccs è stato bocciato anche dalla Corte dei Conti europea, perchè nessuno dei due programmi avviati nella Ue è riuscito a diffondere le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio. Oltre ai problemi evidenziati va aggiunto che rimarrebbe irrisolta anche la questione delle emissioni fuggitive di metano lungo tutta la filiera, dall’estrazione fino al suo impiego per produrre idrogeno. E’ bene ricordare che il metano è un gas che ha una capacità climalterante 80 volte maggiore della CO2, nei primi 20 anni della sua permanenza in atmosfera” chiarisce il Coordinamento.