ELEZIONI LND ABRUZZO, RODOMONTI: BISOGNA VOLTARE PAGINA

di Domenico Verlingieri

L’ex arbitro internazionale Pasquale Rodomonti si candida alla presidenza della Lnd Abruzzo e sfiderà Ezio Memmo. Rodomonti, 59 anni di Teramo con un curriculum di duecento partite dirette in Serie A, dopo la sua esperienza alla guida degli arbitri abruzzesi ha deciso di tornare sulla scena del calcio regionale. Attualmente vive a Roma ed è rappresentante di un’azienda farmaceutica e per la Lnd Abruzzo si affida ad una squadra formata da persone con esperienze calcistiche. Pasquale Rodomonti presenta la sua candidatura nell’intervista rilasciata a ReteAbruzzo per spiegare innanzitutto le ragioni della scelta di correre per il vertice della Federazione regionale e per illustrare gli obiettivi per voltare pagina all’interno del Comitato regionale della Lnd Abruzzo.

Rodomonti è arrivata l’ufficialità dopo che si faceva il suo nome già da diversi mesi. Questo vuol dire che già sta lavorando da tempo e che ha le idee chiare su dove e come bisogna agire. Prima di parlare dei suoi programmi, le chiedo cosa l’ha spinta a candidarsi?

“Io dall’Abruzzo ho avuto tantissimo sia a livello arbitrale che come dirigente. Ero sempre rispettato perché probabilmente sono stato ogni volta molto chiaro. Con questo modo di lavorare ho avuto dei bei successi perché in Serie A e B ci sono arbitri abruzzesi e questo significa che insieme abbiamo lavorato bene. Questa è la prima motivazione della mia candidatura, l’altra è per un gesto di riconoscenza nei confronti di chi mi ha dato tanto. Ho pensato di rimetterci la faccia perché credo che è un diritto da parte di tutti poter tornare a votare e scegliere il proprio candidato”.

Lei sfiderà Ezio Memmo che rappresenta la continuità mentre Pasquale Rodomonti propone un rinnovamento che come e dove dovrà avvenire?

“E’ giusto che ci sia una continuità ma non può essere confusa con il rinnovamento. Il rinnovamento vuol dire cambiare e cercare di dare nuove idee e soluzioni ai problemi del calcio dilettantistico abruzzese. Per questo motivo ho cercato di fare una squadra con persone che conoscono storicamente il mondo calcistico regionale. Si tratta di gente preparata che ha calpestato i campi di gioco ed ha avuto esperienze anche a livello dirigenziale in Abruzzo. Ho voluto persone che conoscono il territorio”.

Il calcio sta vivendo l’emergenza pandemica, come si dovrebbe agire secondo lei per rendere i protocolli più efficaci e per evitare situazioni di caos nel mondo dilettantistico come quelle che purtroppo stiamo vivendo?

Per quanto riguarda il Covid ci sono soluzioni importanti da adottare immediatamente. Innanzitutto aiutare le società a risolvere il problema della mancanza di attrezzature per sanificare gli spogliatoi. Bisogna trovare le risorse per dare la possibilità di acquistare i macchinari per la sanificazione in grado di consentire ai calciatori di usufruire degli spogliatoi. Chi gestisce la Federazione deve inoltre assumersi l’onere dei costi dei tamponi per poi provvedere, attraverso una task force con la Croce Rossa, a far fare i vaccini. Questo sarà necessario perché diversamente le società scompariranno, bisogna aiutarle in tutti i modi a risolvere questi problemi riguardanti la salute”.

Quali sono i punti salienti del programma? Come dovrà essere la Lnd Abruzzo targata Pasquale Rodomonti?

“I punti principali sono quelli che ho già accennato e cioè le problematiche legate al Covid, la riorganizzazione del monitoraggio dei contagi attraverso la conoscenza delle difficoltà che i presidenti stanno affrontando. I problemi vanno risolti con i fatti e non con le parole, coinvolgendo gli enti istituzionali come la Regione e il Coni e supportando il tutto con una squadra presente sul territorio in grado di confrontarsi con le società”.

Lei è stato presidente degli arbitri abruzzesi dal 2009 al 2013. Cosa rimane di positivo di quell’esperienza per affrontare adesso questo nuovo percorso?

“Il lato positivo è stato quello di aver conosciuto tante persone, che svolgono quest’attività con passione rimettendoci anche dei soldi, ed aver capito le loro difficoltà anche nel rapporto di fiducia con gli arbitri stessi. Nel momento in cui ho spiegato che siamo persone che possono sbagliare e che l’errore è frutto della casualità e non di qualcos’altro, hanno capito che l’Aia è un’organizzazione seria perché non ci sono assolutamente persone che vogliono penalizzare le società. Gli arbitri fanno errori come i calciatori perché ci troviamo in categorie minori dove è normale che si facciano più errori rispetto ad un direttore di gara o ad un giocatore di Serie A”.  

Grazie Rodomonti per la sua disponibilità, buona campagna elettorale nel segno, questo è l’auspicio, della massima democrazia.

“Assolutamente sì, io aggiungerei incentrata anche sul rispetto che è alla base di tutto. Io rispetterò chiunque, anche in caso di sconfitta rispetterò il mio avversario come è giusto che sia senza forme di criticità, insulti e minacce. La cosa essenziale è quella di andare a votare che rappresenta il sacrosanto diritto di chi ci mette tanta passione e, ripeto, anche tanti soldi per far sì che il calcio abruzzese migliori”.