IL DIARIO DI SOLIMO: 30 NOVEMBRE 1583, QUEL MAGNIFICO SPILUNGONE

di Fabio Maiorano
L’antico campanile della chiesa dell’Annunziata, eretto nel 1404, cadde rovinosamente nel terremoto del 1456 che arrecò danni considerevoli al sacro edificio, testimoniati anche nei documenti del Pio Luogo. La costruzione del nuovo campanile, però, fu avviata alcuni decenni più tardi e si decise di addossarlo all’abside della cappella della Vergine, così da renderlo più stabile, decisamente meno vulnerabile. I lavori nel cantiere furono sospesi
intorno al 1565, forse per penuria di denaro, e ripresi nel 1583 quando il “direttore dei lavori”, il vescovo dei Marsi Matteo Colli, inviò una lettera «d’Avez.°[Avezzano] l’ultimo di 9mbre [novembre] 1583» consigliando ai Procuratori dell’Annunziata di far edificare la punta del campanile di forma quadrata, una piramide «dell’altezza de sessanta palmi napoletani e che ad ogni dieci palmi, cominciando da basso metterci le catene di ferro, ma delicate» e “tutte legate in pietra viva allo spigolo”. Le catene furono spedite da Pescara il 20 gennaio 1588, come da nota spese, mentre la costruzione del campanile ebbe termine nel 1590 ad opera di mastro Alessio e sotto la direzione del prelato Matteo Colli: a pianta quadrata di mt. 7,20 per lato, è alto 45 metri; la piramide misura 16 metri mentre globo e croce si elevano per altri metri 4,50, per un totale di metri 65, 50. È suddiviso in due ordini, con eleganti bifore su ciascun lato, e da secoli è uno dei simboli della città, un punto di riferimento preciso e visibile da ogni angolo della conca di Sulmona.