VACCINO ANTICOVID DA META’ GENNAIO IN ABRUZZO

Un annuncio che fa tirare un primo sospiro di sollievo e di speranza quello del direttore del dipartimento Sanità, Claudio D’Amario: in Abruzzo a partire da metà gennaio “saranno distribuiti 30.000 vaccini contro il covid-19”. E’ quanto dichiara il dirigente regionale in un’intervista al quotidiano Il Centro. Il vaccino sarà almeno nella prima tornata quello della Pfizer (USA) e Biontech (Germania), che ha però la necessità di essere conservato a meno -75 gradi. E dunque saranno individuati come siti di stoccaggio, dove saranno disposti super-frigoriferi, gli ospedali di Pescara, L’Aquila, Chieti e Teramo. Andrà poi messa a punto la filiera della distribuzione poichè il vaccino non può fare spostamenti superiore ai 60 minuti. La priorità sarà data alle persone a rischio. Quello della Pfizer-Biontech è un vaccino a mRna, a Rna-messaggero. Contiene cioè istruzioni genetiche per costruire una proteina del coronavirus, nota come spike. Quando viene iniettato nelle cellule, il vaccino fa sì che producano proteine ​​spike, che poi vengono rilasciate nel corpo e provocano una risposta dal sistema immunitario. Il numero di dosi necessarie sono 2 a 28 giorni di distanza. Il vaccino ha raggiunto il livello minimo sufficiente stabilito dalla Food and Drug Administration (FDA) per presentare una domanda per la somministrazione in emergenza (Eua). In una nota le due società hanno annunciato di aver presentato tale richiesta. Dai risultati annunciati garantisce una ampia protezione dal virus, quantificata al 90%. Contro indicazione è che nessun vaccino a Rna è stato approvato per uso umano, inoltre, per essere conservato in sicurezza necessita di temperature bassissime, dell’ordine di -70 gradi celsius. Questo è un problema rilevante per la distribuzione su larga scala.