CELANO CALCIO, CELLI: SE SI RIPARTE CREDO CHE AVVERRA’ A PRIMAVERA
di Domenico Verlingieri
Il calcio dilettantistico vive una fase di totale incertezza dopo lo stop dei campionati. Se la Lnd Abruzzo ha ipotizzato le date per la ripresa dell’Eccellenza, ma la situazione non sembra destinata a cambiare dopo il 3 dicembre, quale futuro per le altre categorie? Sul momento attuale interviene Dario Celli, allenatore del Celano (Promozione girone A).
Mister Celli innanzitutto come vi siete lasciati con i giocatori dopo la sospensione. In questo periodo non ci si allena ma è importante tenere unito il gruppo. Vi sentite spesso tra di voi e qual è l’impressione generale su questa situazione che si sta vivendo?
“Ci sentiamo spesso tramite WhatsApp cercando di rimanere in contatto. Ai ragazzi ho detto subito che non sarebbe stata una cosa veloce perché è impensabile chiudere tutto a fine ottobre e riprendere tra la fine di novembre oppure a dicembre. Dobbiamo fare i conti con la realtà perché stiamo vivendo un momento difficile. Capisco che c’è tanta voglia di giocare e di tornare sul campo però dobbiamo combattere con il virus. Essendo questa pandemia una cosa seria dobbiamo dare priorità alla salute di tutti”.
Il Ministro dello Sport Spadafora ha lasciato intendere che dopo il 3 dicembre lo stop delle attività verrà probabilmente prorogato e che sarà difficile ripartire prima del 2021. Come finirà, se finirà, secondo lei la stagione?
“Non ripartire a dicembre sembra una cosa ovvia se ci sono oltre 40mila contagiati. Fin dall’inizio ho detto ai ragazzi che si ripartirà, se si ripartirà, a primavera. Mi sembra la soluzione più logica. Secondo me si dovrà ripartire quando avremo risolto tutto per evitare di finire in quarantena al primo positivo e di non giocare se c’è un positivo tra gli avversari oppure se bisogna incontrare una squadra che nella domenica precedente è entrata in contatto con persone contagiate. E’ uno strazio andare avanti così e viene anche falsato il campionato perché, pur allenandoci con attenzione, rischiamo di non giocare. E’ difficile in questo modo programmare gli allenamenti. E’ stato giusto fermarsi e quando si potrà ripartire si ripartirà. Credo che la situazione andrà per le lunghe e si finirà verso l’estate oppure disputando solo i gironi di andata. Dobbiamo capire che è una stagione particolare simile a quando ci fu la guerra e lo svolgimento regolare di un campionato diventa molto difficile”.
Secondo lei per ripartire sarà necessario un nuovo protocollo?
“Penso di sì anche se più che un protocollo bisognerebbe capire quando si ripartirà e quali saranno le condizioni perché, ripeto, se ripartiamo con contagi ancora in giro i problemi si ripresenteranno. Dobbiamo dare priorità alla salute. Capisco che si vuole tornare a giocare ed è per questo motivo che esprimo tanta solidarietà ai calciatori perché non giocare per un anno, cioè da marzo scorso alla prossima primavera togliendo quelle poche partite fatte ad ottobre, è un danno enorme. Per un atleta fermarsi un anno è dura e ripartire sarà difficile perché si prevedono anche tanti infortuni. A questo forse non ci pensiamo mai ma per un ragazzo di 25-26 anni fermarsi un anno è molto difficile”.
Parliamo adesso di calcio giocato e di quelle poche partite disputate da voi nel campionato di Promozione. Dopo la gara di andata di Coppa Italia contro l’Ovidiana Sulmona, quando voi eravate reduci dal periodo di quarantena, le cose sono migliorate. In campionato avete ottenuto 4 punti in due gare e 5 gol all’attivo. Il vero Celano stava cominciando ad uscire fuori?
“Credo di sì. La prima partita di Coppa Italia è stata molto difficile perché venivamo dal periodo di isolamento e mancava qualcuno ma in campionato stavamo ingranando ed anche nel ritorno di Coppa con il Sulmona abbiamo fatto un’ottima gara. E’ un peccato perché la squadra stava venendo fuori ma, ripeto, dobbiamo avere pazienza e capire che le priorità sono altre”.