BIANCA TORNA LIBERA, IL PASTORE ABRUZZESE TENUTO IN GABBIA È STATO AFFIDATO AI VETERINARI. ORA CERCA UN NUOVO PADRONE
Bianca è libera. Da ieri il pastore abruzzese che da mesi viveva rinchiuso in una gabbia è stato liberato. Con la rinuncia del proprietario alla custodia del cane, il Comune di Popoli ha proceduto ad affidarlo al controllo sanitario per le cure del caso. Si chiude così positivamente una vicenda che aveva sollevato proteste e risentimenti da parte di migliaia di persone che sono venute a conoscenza della storia grazie alla denuncia di ReteAbruzzo ma soprattutto grazie a quelle poche persone che da mesi si stanno interessando delle sorti del cane. La storia è iniziata con L’ affidamento del cane da parte dell’associazione Code Felici che fino a qualche tempo fa ha gestito il canile di Sulmona, a un giovane di Popoli che ne aveva chiesto l’affidamento. Giovane che l’associazione Code felici aveva ritenuto idoneo. Ben presto, però, per Bianca sono iniziati i problemi. Dopo essere stato sistemato inizialmente, all’interno di una casa terremotata in via Mazzini a Popoli, i residenti si sarebbero lamentati del fatto che il cane abbaiava continuamente. Il proprietario ha avuto quindi la brillante idea di portarlo in campagna e rinchiuderlo dentro la gabbia in rete metallica dove è rimasto per molti mesi fino a quando è arrivata la denuncia di agricoltori e di alcuni cittadini di Popoli sul nostro giornale. “E ora tutti fanno gara a prendersi i meriti”, affermano stizzite le persone che hanno sollevato il caso. “La signora che ora dice di aver salvato Bianca, è stata quella che ha dato in affidamento il cane. L’abbiamo anche contattata mettendola al corrente delle condizioni in cui veniva tenuto l’animale, ma lei ci ha risposto che non aveva posto nel suo rifugio e poi non si è più interessata fino a quando è uscito l’articolo. E ora sbandiera i suoi meriti sui social”. Stesso comportamento da parte dei responsabili del canile di Popoli che non hanno voluto prendere in carico il cane, pur sapendone le drammatiche condizioni in cui veniva tenuto, perché a loro dire, nel canile non c’era posto. “L’unico loro intervento”, proseguono i denuncianti, “è stato un pacco di crocchette.. ma non si sono mai degnati di andare a verificare come stava Bianca in questi giorni, perché non avevano tempo! “. “Però le persone che se ne sono occupate andavano li sotto il sole, con la pioggia, con il vento, in mezzo al fango..di giorno e quando si faceva tardi, con le torce! Rinunciando alla loro vita privata, mettendo da parte i loro impegni personali..anche solo per 5 minuti!”. Polemiche a parte l’unica cosa che conta è che Bianca è finalmente libera e attende un nuovo padrone che sappia darle quell’affetto di cui ha ora bisogno.