CARDIOLOGIA ALLO STREMO NELL’OSPEDALE DI SULMONA, ALLARME DELLA CGIL
Emergenza nell’emergenza per il reparto di Cardiologia dell’ospedale dell’Annunziata. L’allarme viene lanciato dalla Cgil in particolare per il reparto Cardiologia dell’ospedale di Sulmona, chiedendo all’Asl di attivarsi in tutta celerità per colmare le carenze di personale che potrebbero provocare una situazione senza rimedio per i pazienti. ll reparto infatti accusa un’ulteriore condizione di estrema criticità, a causa della dilagante diffusione del coronavirus. La Cgil, rileva che il personale che presta servizio nell’Unità Operativa Cardiologia Utic, sarebbe stato ridotto allo stremo. Delle circa venti unità infermieristiche in organico, infatti, otto sono risultate positive, quattro sono assenti per malattia di altro genere e, pertanto, in servizio sono rimaste soltanto otto unità di cui quattro, però, ancora in attesa di responso del tampone. “Il ritardo nell’esito dei tamponi del personale sopracitato, sta ulteriormente pregiudicando una situazione già oltremodo compromessa; se, infatti, le quattro infermiere dovessero sciaguratamente risultare positive, si delineerebbe un quadro a dir poco drammatico, in quanto si troverebbero effettivamente in servizio, solo in quattro infermieri, con l’impossibilità di poter garantire una turnazione a coperture delle 24 ore” osserva il sindacato. “Per quanto concerne gli operatori socio-sanitari, ad oggi, risulta in servizio una sola unità, in quanto, delle cinque assegnate al reparto, tre sono risultate positive accertate ed una è assente dal servizio per altri motivi” rileva ancora la Cgil. Nè è migliore la situazione per il personale medico, infatti, in servizio, tra positivi accertati e personale assente ad altro titolo, risultano essere presenti solo sei medici che devono garantire la propria attività sia nell’ospedale di Sulmona che in quello di Castel di Sangro. “Il pericolo, sempre più concreto, è che, in una situazione così drammatica ed in mancanza di immediate azioni risolutive, si presenti la reale possibilità di una interruzione di pubblico servizio e conseguente mancata garanzia dei livelli essenziali di assistenza che, data la criticità dell’ospedale sulmonese produrrebbe conseguenze terribili sui pazienti che necessitano di prestazioni così essenziali, come quelle fornite dal servizio di cardiologia” fa notare ancora il sindacato.