CGIL: SUBITO NUOVE ASSUNZIONI ASL PER AFFRONTARE L’EMERGENZA COVID
Provvedere subito a nuove assunzioni di personale per affrontare l’emergenza che ormai sta stremando e portando al collasso totale il sistema sanitario. A sostenerlo è la Cgil provinciale ricordando che “l’attuale forza lavoro all’interno della Asl non è assolutamente sufficiente, essendo sottodimensionata rispetto al reale fabbisogno, già in una condizione di normalità. In una situazione emergenziale quale quella in atto, è indispensabile per la garanzia del diritto costituzionale alla Salute, saturare immediatamente la dotazione organica della Asl1, predisponendo, al contempo, un piano programmatico delle procedure assunzionali individuando dei percorsi che diano garanzie a tutte le lavoratrici e lavoratori precari, ivi comprese quelle delle Cooperative e delle Società di somministrazione”. “Nelle more di tali attività è necessario prorogare la durata dei contratti in essere quantomeno fino alla conclusione delle procedure concorsuali e non più mese per mese come accade ormai da troppo tempo; bisogna garantire ai tanti lavoratori e lavoratrici precari una condizione di continuità contrattuale necessaria per la loro vita e per la continuità assistenziale che l’emergenza richiede” precisa la Cgil. Il sindacato ricorda peraltro che nel piano del fabbisogno del personale 2019-2021 la stessa Asl indicava per l’anno 2019 435 assunzioni, di cui 390 per sostituzioni o stabilizzazioni e ciò ha significato nulla di più che mantenere inalterato il numero dei dipendenti considerando, tra l’altro, il cospicuo pensionamento di lavoratrici e lavoratori. “La stessa ASL specifica nel piano in parola che parte di queste assunzioni sono derivate a trascinamenti dell’anno 2018, però, la notizia apparsa a gennaio, era quella di aver assunto 316 unità così come dichiarato dallo stesso direttore generale. Peccato che ne avrebbe dovuto assumere 435 come da autorizzazione della Regione Abruzzo – osserva il sindacato -La stessa Asl, nel piano del fabbisogno, prevedeva assunzioni per 50 Operatori socio-sanitari già nel 2019 sulle 83 complessivamente programmate; di queste circa 30, sono state assunte solo nell’anno corrente mentre nulla è stato fatto nel 2019” continua la Cgil. Per le difficoltà nell’effettuazione dei tamponi e la capacità di processare i tamponi una volta eseguiti, per la Cgil è “evidente la negligenza nel non aver coinvolto finora un’importantissima struttura pubblica, l’Università degli Studi dell’Aquila, nonostante una convenzione già in essere per la diagnosi per altre patologie con la stessa Asl 1. Infatti, l’Università ha disponibilità di personale e strumentazione tale dal poter processare un numero importante di tamponi”.