IL DIARIO DI SOLIMO: 10 NOVEMBRE 1968, TRIBUNALE CHE VIENE TRIBUNALE CHE VA
di Fabio Maiorano Tra i primi atti che il Parlamento affrontò all’indomani dell’unificazione dell’Italia (1861), ci fu la riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie e l’istituzione di nuovi tribunali. In quella “tabella”, approntata dalla competente Commissione, Sulmona non era contemplata ma la Camera dette ampia facoltà al ministro Guardasigilli di apportare variazioni e integrazioni. Chiusa la discussione in aula, l’on. Leopoldo Dorrucci – deputato eletto nel collegio di Popoli – s’intrattenne a colloquio con il Guardasigilli e perorò la causa di Sulmona e del suo circondario, ricevendo positive assicurazioni. La promessa fu mantenuta: con Regio decreto del 9 febbraio 1862, Sulmona ottenne il tribunale Circondariale che all’inizio fu insediato nel palazzo di proprietà Corvi-Colecchi (tra le attuali via Roma, via Sangro e vico dei Sardi); nel 1871 gli uffici giudiziari furono trasferiti a palazzo Ricciardelli (ex palazzo della Regia Tesoreria) e vi rimasero fino al 1885, anno in cui il Comune li spostò nei locali appena ristrutturati di palazzo Municipale (ex convento di S. Francesco della Scarpa). Intorno alla metà degli anni Sessanta del Novecento, avvertita l’esigenza di una sede più moderna e più funzionale, fu dato l’incarico di redigerne il progetto all’ingegnere Guido Conti, Capo dell’Ufficio Tecnico Comunale. Il nuovo palazzo di Giustizia, costruito nel quartiere che stava nascendo oltre il ponte sul torrente Vella, fu inaugurato dall’onorevole Lorenzo Natali, ministro dei Lavori Pubblici, il 10 novembre 1968. A distanza di mezzo secolo, la riforma delle circoscrizioni giudiziarie predisposta dal ministro Guardasigilli, Annamaria Cancellieri, falcidierà i tribunali cosiddetti “minori”. In Abruzzo saranno soppressi gli uffici giudiziari a Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto.
Quei tristissimi eventi di sostegno sociale come per esempio, venti ferrovieri in servizio notturno di manovra dei treni dove soltanto due dovevano lavorare per tre ore nella composizione di convogli mentre gli altri diciotto dovevano trascorrere la notte nella officina cucinando spaghetti o giocando a carte, IN UN TRIBUNALE NON PUÒ SUCCEDERE e commette alto terrifico peccato chi lo permette. Ai tempi di Cristo non esistevano già le ferrovie ma Giuda si. Percio’ la Giustizia è un concetto mGDSolto più complicato del trasporto pubblico e dovrebbe essere considerata con altra accortezza morale.
Quei tristi eventi di sostegno sociale come per esempio, venti ferrovieri in servizio notturno di manovra dei treni dove soltanto due dovevano lavorare per tre ore nella composizione di convogli mentre gli altri diciotto dovevano trascorrere la notte nella officina cucinando spaghetti o giocando a carte, IN UN TRIBUNALE NON PUÒ SUCCEDERE e commette alto terrifico peccato chi lo permette. Ai tempi di Cristo non esistevano già le ferrovie ma Giuda si. Percio’ la Giustizia è un concetto mGDSolto più complicato del trasporto pubblico e dovrebbe essere considerata con altra accortezza morale.
Deve essere chiuso all’istante. È una entità velenosamente nociva per la serenità e l’ordine pubblico del territorio. Una stazione appaltante di piccoli cottimi giudiziari per incassare denaro pubblico inscenando di numero più possibile procedimenti penali di false ed irrisorie accuse. La pericolosità sociale delle istituzioni è che; come Bibbiano; per miglioramento notevole delle condizioni economiche della nazione,e per nuova possibilità di studi universitari dovuta alla meccanizzazione agricola, sono risaliti dalle aspettative di famiglie di infime classi servili di secolare terribile miseria una enorme percentuale sociale di persone con lo status di avvocato , medico etc, ingenerando nuova enorme problematica per loro assistenza economica , che non può più avvenire con l’ ECA come prima ,ma organizzando questi ignobili teatri dove possono fingere di operare secondo il loro grado.
Capisco l’astio quando si è raggiunti dalla “giustizia”, come anche la negazione delle “umili origini” che ha comunque permesso un riscatto dei non più servitori della gleba e che mi sembra lei tanto agogna ripristinare come sistema. Ma forse più semplicemente c’è chi può e chi no, ai sfortunati non resta che grattarsi con idonei utensili… o resta ancor più valido il classico “esame di coscienza”!
Temp, ci sono studi specifici,di Bankitalia e della UE,su come in Italia ci sia una pressione giudiziaria 4volte superiore alla media europea con procedimenti 4 volte superiore e superficialmente pagati 4volte dal bilancio pubblico ed un numero di avvocati 4volte superiore alla media europea. Ora a Sulmona e nelle altre zone estremamente povere del mezzogiorno la vessazione è almeno 8 volte perché una causa in tribunale può essere fonte primaria di reddito, quindi ti accusano di ogni minima falsità od inezia purché sia funzionale ad inscenare una causa in Tribunale e tirare a campare tutti. Questo nuovo corso si osserva perché trenta anni fa quando gli avvocati erano molto meno i carabinieri polizia finanza forestale etc. denunciavano molto meno i cittadini,ora lo fanno di più come se fossero coordinati con le esigenze di sopravvivenza parassitaria dei tribunali
GDS, nel suo discorso non si riscontra alcun nesso nesso fra il numero di avvocati e l’andamento della giustizia.
Il numero enorme degli avvocati può (e lo è) essere visto come una libera scelta di professione, professione che continua ad avere un suo fascino anche nella alta concorrenza numerica e peggio nella non occupazione finale.
Fatto sta che il suo rappresentato malfunzionamento della giustizia italiana visto nel contesto dell’UE da risultati non così drammatici, in particolar modo nell’efficienza del sistema, come può riscontrare da pag. 47 della relazione allegata:
https://rm.coe.int/overview-avec-couv-18-09-2018-en/16808def7a
Le principali differenze possono ricondursi a:
-> Percentuale di giudici per 100mila abitanti: ITA 10,6% ; FRA 10,4% ; DEU 24,2% ; EU media 21% ; mediana 18 % (pag. 16)
-> Numero di pubblici ministeri per 100mila abitanti: ITA 4 ; FRA 3 ; DEU 7 ; EU media 12 ; mediana 11 (pag. 23)
-> Numero di avvocati per 100mila abitanti: ITA 378,4 ; FRA 97,7 ; DEU 200,1 ; EU media 162 ; mediana 119 (pag. 35)
-> Numero di tribunali per 100mila abitanti: ITA 1,4% ; FRA 1% ; DEU 1,3% ; EU media 1,9% ; mediana 1,6 % (pag. 38)
-> Efficienza per cause civili e contenziosi commerciali: ITA 2,9% ; FRA 2,5% ; DEU 1,6% ; EU media 2,5% ; mediana 2,2 % (pag. 49)
-> Efficienza per cause civili e contenziosi commerciali: ITA 2,9% ; FRA 2,5% ; DEU 1,6% ; EU media 2,5% ; mediana 2,2 % (pag. 49)
-> performance di prima istanza e di risoluzione di cause civili (% – gg) : ITA 113% – 514 ; FRA 99% – 353; DEU 103% – 193; EU media 101 % – 233 ; mediana 100 % – 192 (pag. 50)
-> performance di prima istanza e di risoluzione di divorzi (% – gg) : ITA 85% – 511 ; FRA 101% – NA; DEU NA – NA; EU media 102 % – 180 ; mediana 99 % – 160 (pag. 50)
-> cause penali concluse in carico ai pubblici ministeri (% conclusi) : ITA 70% ; FRA 66% ; DEU 59% ; EU media 43 % ; mediana 36 % (pag. 57)
-> cause penali in giudicato ai pubblici ministeri (% con pena) : ITA 0% ; FRA 12% ; DEU 3% ; EU media 14 % ; mediana 11 % (pag. 57)
-> cause penali in giudicato ai pubblici ministeri (% conclusi in anticipo) : ITA 17% ; FRA 12% ; DEU 19% ; EU media 39 % ; mediana 31 % (pag. 57)
-> cause penali totali ai pubblici ministeri (% totale) : ITA 88% ; FRA 90% ; DEU 82% ; EU media 96 % ; mediana 94 % (pag. 57)
-> performance di prima istanza e di risoluzione di cause penali (% – gg) : ITA 85% – 511 ; FRA 101% – NA; DEU NA – NA ; EU media 102 % – 180 ; mediana 99 % – 160 (pag. 57)
E c’è altro e altro da spulciare e dipanare a sua discrezione.
Risultano destituite di ogni fondamento le sue supposizioni su vessazioni atte ad alimentare il “sistema di mercanteggio messo in atto dagli avvocati e annesse forze di polizia”, li dove le forze di polizia fanno il loro dovere di controllo e tutela e li dove è il cittadino che “cerca giustizia” e nessuno gliela impone!
Altrettanto inevaso resta il suo chiarimento della quaestio sulle “umili origini” rapportate al sistema di giustizia.