BILANCIO COGESA IN ROSSO, I SINDACI PRENDONO TEMPO PER APPROVARE LO STRUMENTO CONTABILE

I sindaci si prendono tempo per esaminare la bozza di bilancio presentata dall’amministratore unico del Cogesa, Vincenzo Margiotta. Un conto consuntivo che porta una perdita di un milione e mezzo di euro. Questo è stato l’esito della riunione di ieri sera del Comitato del controllo analogo Cogesa. Il termine concesso ai sindaci per guardarsi le carte è di trenta giorni. Mentre l’assemblea dei soci è convocata già per sabato prossimo 31 ottobre. Riguardo alla perdita in bilancio Margiotta ha precisato che è stata fatta una scelta di prudenza e a causa di costi negli anni non previsti. Quanto all’aumento di capitale sociale, Margiotta sostiene di essersi “limitato a fare il dovere di amministratore unico di Cogesa SpA ed a segnalare formalmente ai soci, che ovviamente potranno approvare o non approvare, che una società che avrà ricavi l’anno prossimo per 20milioni di euro non può avere un capitale sociale di 120mila euro. Se i soci non vogliono investire su Cogesa, come farebbe un qualunque investitore, potrebbero decidere di aprire le porte ai privati”. “Con l’Agir, l’autorità di gestione integrata dei rifiuti urbani i Comuni di fatto e di diritto perderanno a breve il diritto di privativa in materia di rifiuti – spiega Margiotta – sarà l’Agir ad applicare le tariffe ed a riscuotere la tariffa, il comune sarà estraneo, come per esempio accade per l’acqua. L’Agir potrà finanche, ed io sono anni che lotto per ovviare a questa ipotesi promuovendo una fusione con Asm e Segen e coinvolgendo anche Aciam, affidare impianti e servizi ad altra società, all’esito della gara pubblica che sarà fatta per l’assegnazione degli ambiti. A differenza dell’acqua nei rifiuti ci sono anche gestioni affidate a privati, come per esempio Pescocostanzo che ha scelto di non affidare ‘in house’ a Cogesa ma a Società privata”. “In ultimo, vorrei ricordare a tutti che Cogesa è una società per Azioni, non un consorzio o un ente come qualcuno la definisce, non ha consiglieri o Consigli comunali ma soci e assemblee dei soci dove discutere di gestione aziendale e non di battaglie politiche. Mi auguro che tutto questo non sia legato alla mia decisione di ‘chiarire’ la posizione di alcuni soggetti in potenziale conflitto di interessi con Cogesa” conclude l’amministratore unico Cogesa. Contro l’ipotesi di privatizzazione si pronuncia subito il movimento civico Sulmona Bene In Comune. “Il Cogesa è un bene comune e questa privatizzazione non si deve fare” sostiene il movimento, chiedendo una pronuncia anche al sindaco, agli amministratori comunali e al Consiglio comunale. “Diciamo la verità: la gestione della controllata è una catastrofe. Gerosolimo e i suoi non hanno iniziato la loro avventura avendo in mente delle posizioni politiche, ma solo L’occupazione di posti e le assunzioni clientelari. E adesso ci restano i buchi di bilancio e nessuna politica sui rifiuti e sul resto. Questo è il definitivo fallimento di quella ipotesi di quattro anni fa. Di quando insomma, Gerosolimo e i suoi, hanno inventato un aggregato civico che era solo potere e nessuna idea chiara di amministrazione. Il sindaco assuma ora su di sé la responsabilità che ha e affronti il problema Cogesa con determinazione oppure dichiari l’incapacità già dimostrata e ed è la prima volta che lo chiediamo si dimetta” conclude Sbic.