ANZIANA POSITIVA COSTRETTA AD ATTENDERE ORE PER IL RICOVERO IN OSPEDALE
E’ risultata positiva al tampone questa mattina e per lei è stato disposto il ricovero dopo l’accertamento di una polmonite. Ma è stata costretta a trascorrere l’intera nottata e mattinata nell’ex pronto soccorso in attesa di conoscere la sua destinazione ospedaliera. E’ incappata nella disavventura una 87enne di Castel di Sangro, la nuova positiva in paese, trasportata ieri nell’ospedale peligno per il mancato funzionamento della Tac nell’ospedale sangrino. E’ il secondo episodio del genere dopo quello che ha visto protagonista suo malgrado un anziano di Villalago, per la difficoltà a reperire posti disponibili in questa seconda ondata. La saturazione degli ospedali deve far riflettere soprattutto quando a rimanere in “lista d’attesa” sono gli anziani con tutte le conseguenze alle quali vanno incontro. La donna è comunque in buone condizioni. Un altro ricovero si è reso necessario per una 72enne dell’Alta Valle del Sagittario, anche lei con polmonite dopo aver negativizzato. I sanitari hanno provveduto a ripetere il tampone il cui esito è atteso nelle prossime ore dopo il processo del test da parte degli operatori del laboratorio di Teramo. Le sue condizioni sarebbero gravi anche se al momento non è un ricovero covid nonostante la chiara sintomatologia. La donna da quanto si è appreso era stata dimessa dal San Salvatore dell’Aquila. Altri due casi di Covid-19 sono stati accertati stamane a Sulmona. Si tratta di due donne. La prima, una 63 enne del posto, già in sorveglianza da giorni perché entrata a contatto con un caso accertato. L’altra, una giovane di 33 anni, apre un nuovo fronte legato a una struttura privata di Avezzano. La buona notizia è arrivata per la donna domiciliata a Campo di Giove, che ha avuto un contatto con un caso extra Asl, rientrata in paese dopo il ricovero presso l’ospedale di Avezzano per completare l’isolamento domiciliare assieme altri due familiari positivi. Continua a reggere il sistema. Tutti negativi sono risultati i tamponi svolti su alunni e docenti dell’altra classe di Raiano in sorveglianza.
Nel maggio il Governo ha varato un Decreto che metteva a disposizione delle regioni un bel gruzzolo di miliardi, 3 miliardi e 250 milioni, con l’intento di consentire un aumento nazionale di 2.500 posti letto per terapie intensive (TI) anti Covid-19ad ogni Regione, che avrebbero garantito la presenza di 14 posti letto ogni 100.000 abitanti in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Senza farla lunga, per l’Abruzzo l’aumento previsto era di n.66 posti letto per raggiungere l’obiettivo di 189 (dagli iniziali 123): ad oggi, sono stati realizzati 10 (dieci) nuovi posti di TI, se la matematica non è diventata anche in Abruzzo, un’opinione, mancano all’appello bel 56 nuovi posti di TI e penso che una bricioletta di quei posti potrebbe toccare anche all’Ospedale di Sulmona, per evitare paradossi del genere di quelli accaduti ieri e che, sicuramente, aumenteranno ancora.